AREZZO – I Finanzieri del Gruppo di Arezzo, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi in materia di tutela dei diritti della proprietà industriale e di contrasto dell’illecita produzione e commercializzazione di prodotti recanti marchi contraffatti, a seguito di segnalazione giunta al numero di pubblica utilità “117”, hanno sequestrato 200 prodotti posti in vendita da un ambulante, nel territorio cortonese.
Giunti sul posto, su una tipica bancarella mercatale per la vendita al pubblico, i Finanzieri hanno riscontrato la presenza di numerosi articoli (borse, portafogli, portachiavi ed occhiali), recanti noti marchi di moda nazionali ed internazionali, di cui il commerciante non è stato in grado di fornire documentazione attestante l’origine.
Nello specifico, gli articoli esposti in vendita presentavano segni distintivi alterati, un packaging non conforme e imperfezioni di fabbricazione nella manifattura complessiva, con particolare riferimento all’assenza di etichette ed altri elementi distintivi.
Pertanto, viste le caratteristiche costruttive, la tipologia dei materiali impiegati e il grado generale di confezione e di assemblaggio, le Fiamme Gialle hanno provveduto al sequestro di 200 articoli con marchi riconducibili a diversi brand di moda (Gucci, Fendi, Louis Vuitton, The Bridge, Rayban, Timberland, Michael Kors, Alviero Martini) e a deferire alla locale Autorità Giudiziaria un soggetto per i reati di contraffazione e ricettazione.
Nel quadro di un più ampio piano di intensificazione dei controlli in materia di sicurezza prodotti, inoltre, i Finanzieri del Gruppo di Arezzo hanno sottoposto a sequestro ulteriori 420 prodotti, in violazione del Codice del consumo.
Tali beni, rinvenuti presso un esercizio commerciale gestito da un soggetto di nazionalità cinese, sono stati sequestrati in quanto risultati privi del marchio CE, delle avvertenze di sicurezza, delle informazioni obbligatorie (previste dalla normativa di settore) e delle relative dichiarazioni di conformità, che consentono la libera circolazione degli stessi all’interno dell’Unione Europea.
Si tratta di interventi che attestano l’alto livello di attenzione riguardo a fenomeni di illegalità e di concorrenza sleale, a salvaguardia di quelle aziende che, pur in un contesto di grave crisi economica e finanziaria, continuano ad operare nel rispetto delle regole.
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