Al Museo delle Civiltà di Roma Eur la mostra sulla Geisha svela i retroscena delle vita delle donne d’arte giapponesi. Andiamo a scoprirne di più”
Voglio aprire la nuova stagione della mia rubrica nella sua nuova collocazione su L’Opinionista, raccontandovi di una mostra molto coinvolgente e affascinante sui retroscena della vita delle Geisha. Queste artiste o, per attenersi all’evocazione molto più poetica della traduzione letterale degli ideogrammi che ne compongono il nome, donne d’arte, hanno alle spalle una secolare tradizione di intrattenimento culturale e musicale nelle case da tè e la selezione, nonché il percorso di apprendimento per accedere a quella che per molti decenni è stata una delle professioni più ambite dalle giovani giapponesi, è molto attenta proprio in virtù del fatto che queste ragazze vengono poi ammirate come vere e proprie dive nelle loro città.
La perfezione nell’esecuzione della cerimonia del tè, delle tecniche dell’ikebana, e la maestria nel dedicarsi al canto e al suonare strumenti musicali, sono frutto di anni di allenamento e di dedizione secondo gradini e progressi che vengono accuratamente valutati dalle proprietarie delle scuole presso le quali le quindicenni giapponesi decidono di intraprendere il difficile percorso per diventare Geisha.
La mostra in corso al maestoso Museo delle Civiltà, a Roma Eur, e curata da Loretta Paderni, racconta i retroscena di queste donne d’arte, esibisce i loro kimono ricamati con elementi della natura, simbolo di vita, ma anche della capacità di combattere tipica dei samurai, se la donna discende da una famiglia di combattenti; presenta oggetti di uso quotidiano come pennelli e ciotole usati per il trucco, pettini, specchi e decorazioni usate per le acconciature e poi i meravigliosi ventagli, che conferiscono a donare alle Geisha quell’alone di fascino e di mistero che le caratterizza nell’immaginario collettivo.
L’esposizione prosegue poi con un’interessante collezione di oggetti di svago, testimoni di quanto alto sia il livello culturale delle ragazze e della
preparazione artistica attraverso la quale vengono formate negli anni di studio: giochi da tavola, riconducibili ai nostri scacchi, carte da gioco decorate con poesie a cui la Geisha deve associare la carta gemella con la frase conclusiva della poesia stessa, e molti altri strumenti attraverso i quali le giovani continuano il loro apprendimento anche durante i momenti ludici.
La terza sezione è dedicata ai preziosi vasi in legno accuratamente laccato e decorato, riprendendo temi molto cari alla tradizione come per esempio il bellissimo vaso da fiori in bronzo la cui base è una riproduzione dell’Onda di Hokusai, e agli strumenti musicali, elementi essenziali dell’arte dell’intrattenimento delle Geisha.
La mostra è arricchita anche da numerosi scatti fotografici, eseguiti da Fabrizio e Federico Bonifazi nel quartiere di Gion a Kyoto, immagini bellissime ed evocative nelle quali le donne d’arte vengono immortalate nella loro quotidianità, incredibili icone che sembrano uscire dal passato nel contesto del paesaggio del Giappone moderno, perfettamente calato nell’era contemporanea.
Vere e proprie dive le Geishe vengono ritratte mentre camminano, sorridono o scendono da un taxi, spesso tra l’ammirazione dei passanti che non possono fare a meno di restare rapiti dalla loro grazia e dal loro fascino. L’incredibile percorso prende spunto delle immagini tratte da Illustrazioni delle Bellezze delle Case Verdi, dell’artista Suzuki Harunobu (XVIII secolo), una serie di volumi nei quali viene descritto l’ukiyo, “il mondo fluttuante”, quello dei valori estetici e della visione della vita basata sulla consapevolezza e l’apprezzamento dell’imperfezione da parte della società giapponese durante il periodo Edo, che va dal 1603 al 1868.
Nelle illustrazioni di Harunobu infatti le Geisha vengono rappresentate all’interno delle loro stanze, in momenti dedicati all’educazione, alla cura personale e allo studio delle arti, ed è proprio quei momenti che ha voluto mettere in risalto la curatrice Loretta Paderni. Nella parte multimediale dell’esposizione, dove si possono sfogliare le pagine digitalizzate del prezioso libro illustrato, è possibile anche ascoltare il suono di ognuno degli strumenti musicali esposti e spiegazioni più approfondite sui dettagli di ogni singolo oggetto esposto. Un universo fascinoso e avvolto dal mistero, una professione che è rimasta legata al passato e alle antiche tradizioni nipponiche, che ha conquistato fin dal 1600 esploratori e viaggiatori fino ad avere un primo picco di interesse a fine Ottocento con il cosiddetto giapponismo, desiderato e collezionato da re e regine, da nobiltà e borghesia al punto di voler adornare dimore e palazzi con oggetti provenienti dal lontano Sol Levante. E fu proprio sulla scia di questo desiderio di scoperta che lo scultore siciliano Vincenzo Ragusa fece un lungo viaggio di sei anni in Giappone, dove collezionò i preziosi oggetti grazie ai quali è stato possibile realizzare la bellissima mostra al Museo delle Civiltà.
Nel corso del mese di settembre sono previsti due eventi correlati, il primo avrà luogo il 7 presso la sala delle conferenze del Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini e sarà una conferenza stampa del festival #AGeishaDay che vedrà la presenza di quattro Geisha e Maiko – le allieve più giovani agli inizi del percorso formativo – provenienti da Tokyo, per la prima volta in Italia, durante la quale saranno proiettate una serie di slide, mentre le ragazze racconteranno la loro vita e la loro arte. Il secondo, il 9 settembre, sarà un workshop dal titolo “Un giorno in una casa delle Geisha” durante il quale le protagoniste risponderanno a domande e curiosità sulla loro professione e terranno dimostrazioni di lezioni della danza e musica tradizionali, sulla vestizione del kimono e sui segreti del make up e delle tipiche acconciature delle Geisha. Una mostra davvero imperdibile per lasciarsi avvolgere dal fascino di queste icone giapponesi.
GEISHA, L’ARTE LA PERSONA
Museo delle Civiltà
Salone delle Scienze
Piazza Guglielmo Marconi, Eur, Roma
Dal 26 luglio al 30 ottobre 2018
ORARI
Dal martedì alla domenica dalle 8.00 alle 19.00
Lunedì chiuso
COSTI
Biglietto unico con accesso al museo e alle mostre temporanee
€ 10,00 intero
€ 5,00 ridotto
CONTATTI
Tel.: 06-549521
Email: mu-civ@beniculturali.it
Sito web: http://www.museocivilta.beniculturali.it/