Voglio aprire la nuova stagione della mia rubrica nella sua nuova collocazione su L’Opinionista, raccontandovi di una mostra molto coinvolgente e affascinante sui retroscena della vita delle Geisha. Queste artiste o, per attenersi all’evocazione molto più poetica della traduzione letterale degli ideogrammi che ne compongono il nome, donne d’arte, hanno alle spalle una secolare tradizione di intrattenimento culturale e musicale nelle case da tè e la selezione, nonché il percorso di apprendimento per accedere a quella che per molti decenni è stata una delle professioni più ambite dalle giovani giapponesi, è molto attenta proprio in virtù del fatto che queste ragazze vengono poi ammirate come vere e proprie dive nelle loro città.
La mostra in corso al maestoso Museo delle Civiltà, a Roma Eur, e curata da Loretta Paderni, racconta i retroscena di queste donne d’arte, esibisce i loro kimono ricamati con elementi della natura, simbolo di vita, ma anche della capacità di combattere tipica dei samurai, se la donna discende da una famiglia di combattenti; presenta oggetti di uso quotidiano come pennelli e ciotole usati per il trucco, pettini, specchi e decorazioni usate per le acconciature e poi i meravigliosi ventagli, che conferiscono a donare alle Geisha quell’alone di fascino e di mistero che le caratterizza nell’immaginario collettivo.
L’esposizione prosegue poi con un’interessante collezione di oggetti di svago, testimoni di quanto alto sia il livello culturale delle ragazze e della
preparazione artistica attraverso la quale vengono formate negli anni di studio: giochi da tavola, riconducibili ai nostri scacchi, carte da gioco decorate con poesie a cui la Geisha deve associare la carta gemella con la frase conclusiva della poesia stessa, e molti altri strumenti attraverso i quali le giovani continuano il loro apprendimento anche durante i momenti ludici.
La terza sezione è dedicata ai preziosi vasi in legno accuratamente laccato e decorato, riprendendo temi molto cari alla tradizione come per esempio il bellissimo vaso da fiori in bronzo la cui base è una riproduzione dell’Onda di Hokusai, e agli strumenti musicali, elementi essenziali dell’arte dell’intrattenimento delle Geisha.
La mostra è arricchita anche da numerosi scatti fotografici, eseguiti da Fabrizio e Federico Bonifazi nel quartiere di Gion a Kyoto, immagini bellissime ed evocative nelle quali le donne d’arte vengono immortalate nella loro quotidianità, incredibili icone che sembrano uscire dal passato nel contesto del paesaggio del Giappone moderno, perfettamente calato nell’era contemporanea.
Vere e proprie dive le Geishe vengono ritratte mentre camminano, sorridono o scendono da un taxi, spesso tra l’ammirazione dei passanti che non possono fare a meno di restare rapiti dalla loro grazia e dal loro fascino. L’incredibile percorso prende spunto delle immagini tratte da Illustrazioni delle Bellezze delle Case Verdi, dell’artista Suzuki Harunobu (XVIII secolo), una serie di volumi nei quali viene descritto l’ukiyo, “il mondo fluttuante”, quello dei valori estetici e della visione della vita basata sulla consapevolezza e l’apprezzamento dell’imperfezione da parte della società giapponese durante il periodo Edo, che va dal 1603 al 1868.
Museo delle Civiltà
Salone delle Scienze
Piazza Guglielmo Marconi, Eur, Roma
Dal 26 luglio al 30 ottobre 2018
ORARI
Dal martedì alla domenica dalle 8.00 alle 19.00
Lunedì chiuso
COSTI
Biglietto unico con accesso al museo e alle mostre temporanee
€ 10,00 intero
€ 5,00 ridotto
CONTATTI
Tel.: 06-549521
Email: mu-civ@beniculturali.it
Sito web: http://www.museocivilta.beniculturali.it/
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