Musica

Ginevra Lamborghini, il nuovo Ep è “Male Mare che è in Me”

MILANO – Venerdì 22 marzo è uscito il nuovo Ep “Male Mare che è in Me”, scritto da Ginevra Lamborghini in collaborazione con Mida, rondine, Nuvola, Caffellatte, Dalila Bizzini, Leo Bi, prodotto da Gianmarco Grande, distribuzione Ada Music Italy. Ira è la focus track, la canzone manifesto che con un video intenso introduce l’EP. Per il video, la regia è di Riccardo Sanmartini (in arte Samma), la direzione artistica di Dalila Bizzini, stylist Michela Isola.

“Male Mare che è in Me” racchiude 6 canzoni legate dallo stesso fil rouge, attraverso le quali l’artista scandaglia quelle relazioni tossiche che attraverso un’introspezione cosciente ed inevitabile, le permettono di convertire il dolore, in risorsa. Con “Isola Grattacielo” Ginevra era uscita allo scoperto con l’esigenza di tracciare un percorso artistico che la identificasse, mettendosi a nudo. Con “Ira” spalanca senza pudore o finzione, il suo cuore:

“In ‘Ira’ svelo il mio alter ego, quello che provoca i miei sbalzi emotivi. Quando non riesco a gestirla, quest’altra me, mi schiaccia, impedendomi di respirare; Ira è un’ombra che cerco di raccontare, per cercare di smettere di mandare tutto all’aria nei momenti di collera, con sbalzi emotivi che sono faticosi ed estremi. L’intero EP indaga su rapporti di questo genere, tutti quelli che vorrei definire non salubri, non positivi. Dopo aver aperto il primo spiraglio su di me con Isola Grattacielo, con Ira e l’intero EP, spalanco il mio cuore e condivido la parte più intima di me”, spiega.

Suoni metallici, quasi fastidiosi, per un’atmosfera che racconta l’inquietudine, gli scatti di un sentimento che ci scuote nel profondo: Ira con un Synth metallico e poi la cassa dritta, vuole rappresentare un moto di rabbia intrisa di dolore che non vuole essere scambiata per un superficiale e deleterio sentimento di odio; un crescendo che ricorda l’aumento del battito cardiaco, verso un’esplosione che si placa solo nel ritornello. Un pezzo ipnotico, secco, che rompe qualunque schema. Il suo video ci porta in questo angolo remoto del nostro essere dove l’alter ego intende sedurci e trascinarci in una oscurità pericolosa a tratti demoniaca:

“E’ una stanza buia dove si svela la parte scura di me, di quell’ira che talvolta mi divora – conclude Ginevra – e mi seduce per farsi largo nel mio animo. La parte di me che cerca di non lasciarsi sopraffare, canta”.

Completano l’Ep, oltre la già pubblicata “Isola Grattacielo”, “Giù”, che analizza la necessità di non sprofondare nell’abisso nei momenti down della vita trovando la forza di reagire; “Non ho paura di te” affronta la tematica dello stalking, non solo fisico ma anche psicologico; “Grigiocenere” è un’istantanea che ritrae in un fermo immagine il rapporto tossico per eccellenza, dove ci si annulla nel tentativo disperato di riaccendere una luce negli occhi spenti di chi si ama e il senso di impotenza che ne deriva con la consapevolezza di una fine già scritta; “Mare che è in Me” è l’epilogo di questo viaggio introspettivo che ci porta in un’atmosfera onirica e sognante. É un tuffo in un mare di dolore che ci prosciuga e purifica allo stesso tempo; lì, il mondo interiore diventa un vero e proprio pianeta, con onde emotive in costante evoluzione dove comprendere come qualunque male, se affrontato, può diventare opportunità preziosa di crescita.

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Redazione L'Opinionista

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