Sulle frequenze, la cantautrice romana sta già spopolando con il primo brano rivisitato, un brano che risale al 2011, scritto da Jovanotti e che acquisisce una veste tutta nuova e femminile.
Il singolo è, “Le tasche piene di sassi” proposto con una versione arrangiata dal compositore Michele Canova e una melodia che per quattro minuti esalta la voce incredibile di Giorgia in un mantello di dolce tenerezza. Una malinconia che viene rappresentata nelle immagini del video, diretto da Mauro Russo in cui Giorgia si intervalla con Filippo Nigro, nell’abito perlescente e delicatamente velato che la fanno assomigliare ad una fata che svolazza e balla nei meandri del torpore quotidiano, nei colori tenui.
Tutto è fioco e pacato, gli sguardi, le vedute che paiono foto, le storie che si intersecano e sbriciolano adagio, tutto si dissolve in un lievità di ascolto che però assume la sua reale e intima profondità arrivando a toccare le vertebre dell’anima. La solitudine brucia e spegne i desideri nel cuore degli uomini, “appesantisce di sassi le tasche e le scarpe, fa colmare gli occhi di lacrime e restare in attesa” accusando sempre più fitto quell’acume di gelido sentire il vivere terreno come una dimensione di estraneazione.
Tuttavia nelle strofe si insinuano anche alcuni sprazzi di giocosa allegria, avviene che “gli uomini giocano a dadi, che le libellule volano sopra gli stagni e le pozzanghere in città e se ne fregano della ricchezza che ora viene e dopo va, che i fiori sbocciano e danno tutto quel che hanno in libertà, che donano e non si interessano di ricompense e tutto quello che verrà” e dunque ciò che può apparire un incubo diurno e quotidiano si colora di poetica leggerezza e soave dedica alla bellezza che profuma anch’essa la normalità nelle sue movenze spontanee e viscerali.
“Le tasche piene di sassi” si percepisce in estrema simbiosi e in chiave amplificata con la voce di Giorgia, come un richiamo alla sofferenza che danza a braccetto con la gioia candida, un inno alla purezza della natura e al dolore umano che si smussano e si contendono il teatro della vita. Giorgia evoca teneramente quel sentire pacato di isolamento e solitudine ma insieme porta a volare alto tra le emozioni con la sua voce romantica.
A cura di Monica Baldini
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