Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, commenta la Giornata del Sollievo 2021. «Durante il Covid abbiamo assistito al sovraffollamento dei pronto soccorsi e alla saturazione delle terapie intensive, con la conseguente tragica chiusura di molti reparti della sanità ordinaria. Le Rsa si stanno svuotando, indebolendosi sempre di più per carenza di personale, perché turni massacranti e stipendi ridicoli obbligano gli infermieri a fare altre scelte di lavoro. Le famiglie poi, con malati cronici allettati, sono state troppo spesso abbandonate a se stesse, quando nel pieno dell’emergenza sanitaria a fatica si riusciva a gestire i ricoveri. Oggi, con il costante rallentamento del virus, prevalga il coraggio di ripartire dai propri errori e si costruisca la sanità del futuro con la forza delle idee e le figure professionali indispensabili al sostegno dei malati. L’infermiere può e deve accompagnare il malato, non solo nelle stanze di un ospedale, ma anche nel proprio domicilio, verso una dignitosa conclusione di vita, offrendogli competenza, cure e conforto morale. Ecco perché in questa giornata vorremmo evitare la retorica e rilanciare ancora una volta la necessità che Governo e Regioni “rimettano mano” al progetto degli infermieri di famiglia accantonato da troppo tempo . Si assumano, finalmente, quei famosi 9600 infermieri che la legge prevedeva, anche se non saranno di certo sufficienti, creando quindi la leva principale per una attività di sostegno al cittadino che non sia solo legata alle reazioni e agli effetti della patologia, ma che consenta di mettere in campo solidarietà, supporto psicologico e umano».
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