Cultura

Oggi, 21 gennaio, è la Giornata Mondiale degli abbracci

Il 21 gennaio 2021 è dedicato a quello che può definirsi un vero e proprio toccasana per mente e cuore e che si spera torni presto

Oggi, 21 gennaio, si celebra  la Giornata degli abbracci. Una ricorrenza introdotta nel 1986 negli da Kevin Zaborney negli Stati Uniti e successivamente divenuta Giornata Mondiale, con lo scopo di incoraggiare le persone ad aprirsi al prossimo, ad esternare i propri sentimenti, a rassicurare l’altro della propria presenza e a farsi rassicurare. Non a caso si è scelto di festeggiarla nel periodo più freddo e uggioso dell’anno, quando prevalgono i sensi di colpa per le abbuffate e per le spese eccessive del periodo natalizio, le preoccupazioni di non essere in grado di affrontare i prossimi dodici mesi e a San Valentino è ancora troppo lontano per far sentire vivi o troppo vicino per i cuori solitari.

Insomma, quando, per vari motivi, ci si può sentire fiacchi, demotivati, spenti, privi di aspettative, soli. Ecco allora che proprio in quei momento un semplice abbraccio ha il magico potere di far sentire amati, protetti, “giusti”.

Secondo una ricerca condotta qualche anno fa dall’Università di Amsterdam, l’abbraccio sarebbe un vero e proprio toccasana, in grado di contrastare ansie, stress e depressione, non solo per chi lo riceve ma anche per chi lo dà. Per alcuni studiosi giapponesi già dodici abbracci al giorno sarebbero sufficienti per fare aumentare l’ossitocina, l’ormone capace di regolare lo stress e la pressione sanguigna.

Quando l’ossitocina entra in circolo, infatti, il sistema nervoso si calma in relazione a quello cardiovascolare e il cervello comincia a fare sperimentare emozioni positive. Pare, però, che per far sì che un abbraccio abbia davvero un effetto benefico la durata debba essere di almeno dodici secondi.

Un gesto semplice, spontaneo, istintivo, caldo, tenero, e quindi anche salutare, che ormai da tanti mesi il Covid ci ha negato, lasciando dentro di ognuno di noi, un profondo senso di solitudine e nostalgia. “Stiamo distanti oggi per abbracciarci domani“, é stato detto:  forse, quando brutto periodo sarà un ricordo, saremo più consapevoli e responsabili del valore di un abbraccio.

Nel frattempo ci si può sempre accontentare della  Hug Therapy, diffusa nel Nord Europa già negli Anni 80. Uno studio condotto dall’università Vrije di Amsterdam aveva, infatti, accertato che l’effetto benefico dell’abbraccio si manifesta anche se stringiamo un animaletto di peluche: tra le sue braccia possiamo infatti trovare conforto e sicurezza, come quando eravamo piccoli, e, conseguentemente, scaricare le tensioni della giornata e ricaricarci di energia positiva.

Insomma, pare proprio che l’abbraccio sia un vero toccasana per mente e corpo!

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Pubblicato da
Marina Denegri
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