“Siamo di fronte ad uno dei più grandi errori che la classe Politica degli ultimi anni abbia mai commesso – dichiarano i Giovani dell’Udc Italia – La deriva populista ha totalmente annichilito la Politica Italiana, arrivando persino a mettere a rischio, adesso, la nostra Democrazia. La Classe Politica è inerme, non è un caso che i Partiti Politici fatichino a prendere una posizione ufficiale, per paura di perdere consensi o finanziamenti, e spiegare perché il Taglio dei Parlamentari può essere così grave per la nostra Democrazia. Dobbiamo essere sinceri, dobbiamo dire che Partiti, o Movimenti che siano, sono ormai totalmente al servizio delle Lobby, e che ormai il Politico di turno, per un Like sui Social, sta perdendo anche la propria dignità”.
I Giovani dell’Udc Italia espongono quindi le diverse motivazioni per votare No al prossimo Referendum.
“Ormai la Costituzione viene cambiata a convenienza, un giorno “non si tocca”, l’indomani “è troppo vecchia”. I Parametri scelti dai Padri Costituenti, e successivamente fissati, hanno seguito logiche più che ragionevoli per garantire imparzialità e rappresentatività dei Territori. E’ più che evidente che si vuole ridurre il numero di Parlamentari per poter controllare meglio il Governo, pochi Deputati sono molto più facili da controllare. E’ a rischio la rappresentatività dei territori, è a rischio il futuro della nostra Democrazia. E’ a rischio la stessa Politica, che si sposterà ancora di più sui Social e meno a contatto coi problemi della Gente. E tutto questo per una fantomatica riduzione dei costi che non è certo determinante, poiché i costi del Governo non dipendono affatto dall’indennità parlamentare. E, per altro, senza nemmeno una legge elettorale che reintroduca la Preferenza e dia ai Cittadini il diritto di scegliere il proprio rappresentante. Il Movimento 5 Stelle si è sempre schierato contro i costi della Politica; abbiano la dignità di far conoscere all’Italia intera quanto spende di sola Comunicazione ogni loro Ministero. Ogni volta che si è votato “a sentimento” abbiamo fallito: è stato un fallimento il taglio delle Province, ad esempio, un fallimento anche l’autonomia delle Regioni, un grave errore l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti che ha portato sempre più a dipendere dalle Lobby. Tutte scelte che hanno annichilito la Politica negli anni. Oggi il Parlamento è totalmente paralizzato, chiediamo alla Classe Politica di ritornare in scena, di farsi sentire, di prendere posizione e spiegare perché stiamo commettendo l’errore più grande della storia della Repubblica Italiana”.
L'Opinionista® © 2008-2024 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube