Così Giulia Grillo (M5S), che aggiunge: “In passato, quando ci trovammo come forza politica di fronte alla necessità di trovare delle figure che potessero rispondere a questi requisiti, usammo il metodo della democrazia diretta e usammo uno strumento che ci consentisse di attuarla. Ci fu una votazione on line e la comunità di iscritti che partecipò espresse nomi di altissimo profilo. Ricordo Stefano Rodotà, Romano Prodi, Milena Gabbanelli, Ferdinando Imposimato. Il tanto vituperato Movimento 5 Stelle, appena nato sull’onda del populismo privo di una classe dirigente e con tutti i difetti del mondo (alcuni anche veri per carità ma chi non sbaglia scagli la prima pietra), aveva fatto una cosa rivoluzionaria (quelli bravi invece impallinarono in modo indegno il Prof. Prodi)”.
E aggiunge: “Il Movimento aveva chiamato alla partecipazione gli iscritti, aveva avuto fiducia nella loro capacità di scegliere e aveva mostrato che esistevano ancora spazi di partecipazione nella vita politica del Paese anche (e dico anche e non solo) al di fuori dei partiti tradizionali. Oggi ci troviamo di nuovo a dover compiere questa scelta e, non per nostalgia (sebbene, ahimè, io sia una persona fin troppo nostalgica) ma per evidenza, credo che quelle idee (requisiti), quel metodo (democrazia diretta) e quello strumento (voto on line degli iscritti) possano ancora funzionare”.
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