Il video di “A Mare”, nuovo brano del cantautore Giulio Cantore, è stato girato tra le opere di Alessandro Casetti all’interno della mostra “aMareaMare” in allestimento al museo della marineria di Cesenatico
Esce oggi “A Mare”, il nuovo video di Giulio Cantore, cantautore e liutaio. Il brano è contenuto nell’album “Derive” (Bajun Records, 2017), per la cui realizzazione Cantore ha suonato strumenti che lui stesso ha costruito negli ultimi due anni. Chitarra flamenca, Weissenborn (o chitarra Hawaiiana), una chitarra acustica baritona, un cavaquinho portoghese, una chitarra soprano.
I prossimi concerti di Giulio Cantore:
- 29 marzo, Padova, Cà Sana;
- 5 aprile, Bologna, Arena Fico Eataly World;
- 6 aprile, Brisighella (Ra), Caffè della Loggia;
- 22 aprile, Ravenna, Kinotto.
Giulio ha suonato con gli Ossanema, i Bevano Est, gli Spartiti per Scutari, i Siman tov, la compagnia di flamenco di Mahou de Castilla e Diana Gonzales. Oggi porta in Italia le sue canzoni, trasponendo in musica e parole una cultura fatta di piccoli vissuti e oggetti quotidiani. Unisce, al cantautorato, il flamenco e i ritmi africani. Giulio Cantore si ispira alle musiche popolari, non per la loro territorialità, ma per quello che le accomuna. L’esigenza di trasporre in musica e parole una cultura fatta di piccoli vissuti e oggetti quotidiani.
I testi trattano di esperienze di vita quotidiane (più rurali che urbane), in modo profondo, autoironico e semiserio.
Biografia
Giulio Cantore, classe 1984, è cantautore, chitarrista e liutaio. Vive a Meldola (FC), circondato dalla campagna romagnola, ma le sue origini sono emiliane e pugliesi. Fin da piccolo desidera diventare un musicista. Negli anni colleziona passioni come quella per il blues, il funk, il reggae e, in un secondo momento, la world music. In particolare Enrique Morente, Arto Tuncboyacian e Ben Harper.
Dal 2006 al 2008 frequenta la Scuola di Liuteria del Centopievese e impara a modellare il legno, per costruire strumenti a pizzico. In quegli anni, si avvicina alla Scuola di Musica popolare di Forlimpopoli e riprende contatto con la musica tradizionale pugliese, che fa parte della sua storia familiare. Compone e incide “L’anca uscita dal somaro”, con gli Ossanema, e inizia a suonare con il gruppo di musica popolare Bevano est.
Nel 2008 raggiunge alcuni amici in Andalusia e frequenta, per intere giornate, le botteghe dei maestri liutai. Vede il suo primo concerto di flamenco e se ne innamora. Il progetto “Giulio Cantore & Almadira” nasce il giorno del suo matrimonio: suona, con due amici, brani scritti di suo pugno.