“La gravissima carenza di personale amministrativo negli uffici giudiziari non è una novità”, sostengono le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil, “è il risultato della scellerata politica posta in essere dai governi nel corso degli anni. All’assurdo deficit di forza lavoro degli uffici giudiziari, dove i dipendenti percepiscono mediamente il salario complessivamente più basso tra i lavoratori pubblici”, spiegano i sindacati, “si affianca la grave circostanza che il personale in servizio non ha ancora avuto alcuna possibilità di sviluppo professionale e sta subendo la pessima gestione del portale della mobilità da parte della Funzione Pubblica: è inaccettabile la mancata formazione del personale in transito verso la Giustizia”.
“Il Ministro Orlando e il Governo devono mantenere gli impegni assunti verso i propri dipendenti. Impegni chiari, inseriti nel programma di Governo e ribaditi negli innumerevoli incontri con gli operatori del settore”.
Secondo Cgil Cisl e Uil, “vanno benissimo le nuove assunzioni ma le riforme già realizzate e in corso di realizzazione richiedono personale riqualificato e motivato perché la Giustizia ritorni ad offrire un servizio all’altezza delle esigenze di cittadini, imprese e investitori internazionali. E’ questo anche il senso della petizione al Ministro e al Governo promossa tra i lavoratori degli uffici giudiziari per chiedere di passare dalle parole ai fatti quanto a diritto alla carriera e adeguamento delle retribuzioni”.
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