Finora, secondo imprese e editori, Google non ha rispettato le misure imposte dall’Ue. Inoltre, sarebbero in corso ulteriori indagini sul posizionamento di favore, nel motore di ricerca, di diversi servizi specializzati del big tech, per ricerche di lavoro, voli, hotel, alloggi e informazioni locali. Imprese e associazioni esortano dunque la Commissione ad adottare tutte le misure necessarie per garantire la concorrenza.
“Sosteniamo fortemente i piani della Commissione per regolamentare i giganti del web in modo più rigoroso”, ha detto Ilias Konteas, direttore esecutivo di Enpa e Emma. “Tuttavia, la soluzione più rapida, naturale ed efficace al problema fondamentale dell’auto-preferenza di Google, è un’applicazione rigorosa delle misure per un trattamento equo che erano già state imposte nella decisione sulla concorrenza del 2017”, ha aggiunto.
Ecco cosa ha affermato, in risposta, un portavoce di Google: “Le persone si aspettano da Google i risultati di ricerca più rilevanti e di qualità, risultati di cui si possano fidare. Non si aspettano che diamo preferenza a specifiche aziende o tra concorrenti commerciali, né che interrompiamo l’offerta di servizi utili che permettono una maggiore scelta e competizione in Europa”.
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