SAN FRANCISCO – I lavoratori di Google si organizzano e, dopo anni di attivismo, creano un sindacato per rappresentare tutti coloro che vogliono aderirvi, inclusi i contractor. Una mossa ‘storica’ in una Silicon Valley che da anni resiste a tutte le forme di lavoro organizzato, cercando di difendersi dalle prese di posizione dei suoi lavoratori su temi caldi, dai compensi concessi alle politiche contro le molestie. L’Alphabet Workers Union, sostenuto dal Communications Workers of America, si distingue però dai tradizionali sindacati. L’organizzazione infatti non cercherà di ottenere i diritti per negoziare un nuovo contratto di lavoro all’interno della società.
L’obiettivo è invece farsi sentire sui temi che hanno caratterizzato il dialogo e lo scontro con i vertici di Google negli ultimi anni. “Il motto della nostra società è ‘Non essere un diavolo’. E una forza di lavoro organizzata ci aiuterà a rispettarlo”, si legge in una lettera del sindacato di Google pubblicata sul New York Times. “Per troppo tempo, migliaia di noi a Google hanno visto le loro preoccupazioni in merito al posto di lavoro scartate dai manager. I nostri boss hanno collaborato con governi repressivi, hanno sviluppato tecnologia usata dal Dipartimento della Difesa e hanno tratto profitti dalle pubblicità di gruppi di odio”, prosegue la missiva che fa espresso riferimento al controverso Project Maven per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per migliorare gli attacchi mirati con droni.
“Il nostro sindacato assicurerà che tutti i dipendenti sappiano a cosa stanno lavorando, e possano svolgere il loro lavoro con un salario giusto, senza paura di abusi, ritorsioni e discriminazioni”, aggiungono gli oltre 225 dipendenti di Google che hanno formato il sindacato. “Alphabet è una società potente, responsabile per una vasta fetta di internet. Ha la responsabilità – prosegue la lettera – nei confronti dei suoi migliaia di dipendenti e dei suoi miliardi di utilizzatori di rendere il mondo un posto migliore”.
La creazione del sindacato mostra come l’attivismo dei dipendenti di Google negli ultimi anni si sia evoluto. Se proteste dei dipendenti della Silicon Valley si sono avute a Amazon, Salesforce e Pinterest, le voci dei lavoratori di Mountain View sono state le più forti. Nel 2018 circa 20.000 dipendenti hanno manifestato, lasciando le loro scrivanie, contro le politiche usate per affrontare le molestie sessuali, con buonuscite milionarie ai manager accusati. Episodi che hanno segnato i lavoratori spingendoli a rimboccarsi le maniche e agire organizzandosi, anche a costo di scontri accesi con i vertici.