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Governo, Matteoli: “Berlusconi chiederà prima la legge e poi il voto”

ROMA – “Berlusconi va da Mattarella sabato 10 dicembre alle 16, insieme ai presidenti dei gruppi Romani e Brunetta. Al presidente dira’: ‘facciamo la legge e poi si va a votare’. L’ho visto nei giorni scorsi ad Arcore e questo e’ quello che andra’ a dire”. Lo ha detto il senatore Altero Matteoli (Forza Italia) a margine di un convegno a Montesilvano.

“E’ un nodo tutto interno al Partito Democratico. La crisi e’ una crisi profonda all’interno del Pd. Siamo di fronte ad una vicenda politica molto confusa e un po’ anomala. In passato dopo una sconfitta eravamo abituati a confrontarci ed analizzare la situazione. Renzi invece non ha voluto fare nulla, perche’ vuole restare lui. Come e’ accaduto in questi due anni e piu’, che e’ stato al Governo lui e solo lui, si e’ intestato il referendum lui e solo lui e ora vuole continuare ad essere solo e soltanto lui, ma non ha capito che il 60% degli italiani ha votato contro”, afferma il senatore Altero Matteoli.

“Io sono sempre stato contrario alle primarie, ma un leader non c’e’ e siccome non vorrei che ci capitasse un Parisi di turno, allora preferisco ricorrere alle primarie. Se potesse candidarsi Berlusconi il problema non ci sarebbe perche’ e’ il leader indiscusso ma, allo stato, non puo’ candidarsi e allora dobbiamo pensare a un modo per risolvere il problema. Credo che le primarie servano a questo. Senza entusiasmo, ma credo si debba procedere”, ha dichiarato Matteoli.

“Questo e’ un mio parere – ha sottolineato – ci sono altri che lo condividono e altri no ma perche’ altri aspettano la soluzioni Berlusconi, che rischia pero’ di slittare. Le elezioni le dobbiamo affrontare, un leader lo dobbiamo trovare e se Berlusconi non puo’ candidarsi l’unica strada mi sembra quella delle primarie. Berlusconi e’ contrario alle primarie, come lo sono io. Ma il problema esiste. Io mi sono convinto, spero che si convinca anche lui”.

“Mattarella deve sciogliere un nodo molto complicato – ha aggiunto il senatore – il problema non e’ tra il Pd e gli altri partiti, perche’ il Pd ha la maggioranza in Parlamento, solo che Renzi non vuole concorrenti interni, vuole tornare lui e sarebbe davvero una iattura per il popolo italiano. Il candidato se lo vuole scegliere lui per cacciarlo quando gli pare. Un candidato forte, come Franceschini, lui assolutamente non lo vuole perche’ sa che poi sarebbe un concorrente forte per le prossime elezioni politiche”.

“La posizione degli altri partiti dell’opposizione – ha proseguito Matteoli – e’ abbastanza simile. C’e’ chi vuole andare a votare immediatamente, ma manca la legge elettorale, e chi vuole andare a votare dopo la legge; non c’e’ una posizione molto dissimile. Per fare la legge elettorale bisogna aspettare la Consulta, per fare il Governo no, e infatti Mattarella vuole risolvere entro lunedi’ o martedì”.

L’esponente di Forza Italia si e’ soffermato anche sul “modo anomalo in cui e’ stata riunita la direzione nazionale” del Pd, sottolineando che “non ci sono precedenti: la crisi di Governo, un referendum perso col 60% contro il 40% e Renzi si permette di fare una relazione senza dare la parola a nessuno. Siamo di fronte a una vicenda politica molto confusa e anomala”, ha concluso Matteoli.

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Redazione L'Opinionista

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