Dal 23 luglio è disponibile in rotazione radiofonica “Dorian Gray” (Cantieri Inediti), nuovo singolo di Hera presente su tutte le piattaforme di streaming dal 16 luglio. Dopo “Escape Room” e “Il Duca Bianco”, che hanno riscosso un notevole consenso, Hera torna con un terzo inedito scritto a quattro mani da lei e Marco Canigiula (già autore per Annalisa, Emma Muscat, Biondo, Suor Cristina, Alessandro Casillo): “Dorian Gray” è il nuovo tassello di un EP già in lavorazione, la cui uscita è programmata per l’autunno 2021. La fusione tra un ambiente sonoro estremamente moderno e l’intervento melodico dell’eclettico contrabbasso di Donato Cedrone, musicista poliedrico ed estremamente creativo, donano al singolo un’aura sofisticata, ma al contempo dinamica e attraente
Hera ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Dorian Gray” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
Dorian Gray parla del caos, del disordine, del desiderio di mettere nero su bianco, anche se in questo caso sarebbe opportuno dire di “fissare a colori”, la fotografia della mia vita.
C’è anche un videoclip, come si caratterizza?
Il videoclip è caratterizzato da un flusso di momenti che scandiscono la mia quotidianità, tanto è vero che le scene sono state girate interamente in luoghi che ne fanno parte. Mi sono molto divertita a scrivere lo storyboard per poi affidarmi alla creatività di Giulio Tedesco, giovane artista il cui lavoro è in equilibrio tra fantasia, curiosità e libertà di espressione, in perfetto accordo con ciò di cui avevo bisogno.
Il brano anticipa il nuovo ep, cosa ci attende?
Originalità. Non amo essere scontata e desidero che questa produzione rappresenti in toto il mio modo di essere, proprio come fosse una carta d’identità artistica.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Hera project nasce nel 2016, a seguito di un viaggio in Inghilterra dove ho avuto tempo e spazio da dedicare a me stessa. Questo mi ha dato la grande opportunità di riflettere, affrontare le mie paure e ritrovare la giusta energia per tornare a costruire in un passaggio delicato della mia vita. In altre parole, Hera è l’inizio di una ricerca artistica intima e profonda, è sperimentazione testuale, vocale e sonora, è libertà.
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