ROMA – A causa delle sanzioni americane, a metà settembre Huawei dovrà interrompere la produzione del suo processore di fascia alta per smartphone e tablet, chiamato Kirin 9000. Lo ha reso noto il Ceo della divisione consumer di Huawei, Richard Yu, in un forum di settore in Cina, secondo quanto riferito nel weekend dalla stampa cinese.
Per produrre i processori – progettati da Huawei e costruiti da un’azienda esterna, la taiwanese Tsmc – sono usate tecnologie americane, a cui Huawei e le aziende che lavorano per lei non possono più accedere. Nel maggio 2019 l’amministrazione Trump ha infatti inserito Huawei nella “lista nera” del commercio impedendole di acquistare prodotti e servizi da aziende statunitensi, e nel maggio scorso c’è stato un ulteriore inasprimento che vieta a tutte le imprese che lavorano per Huawei di usare i prodotti americani.
“Gli smartphone di Huawei non hanno la fornitura di chip, il che quest’anno renderà il nostro volume di spedizioni un po’ inferiore ai 240 milioni di unità” spedite nel 2019, ha detto Yu. “Questa per noi è una grande perdita”.
Nel frattempo il produttore usa di processori Qualcomm, come riferisce il Wall Street Journal, starebbe facendo pressione sul governo affinché revochi il divieto di vendita a Huawei. Qualcomm avrebbe evidenziato che il divieto avvantaggia i suoi concorrenti stranieri, dando loro accesso a un mercato che vale 8 miliardi di dollari all’anno.