I BF Project, “Smoothly”: “Un viaggio attraverso variegate sonorità”

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“Questo lavoro discografico rappresenta per noi il coronamento di un sogno: parlare di sé attraverso la propria musica”

smoothlyGià disponibile su tutte le piattaforme digitali e in copia fisica, Smoothly è il nuovo disco pubblicato dall’etichetta TRP Music firmato BF Project, progetto che nasce da un profondo e fraterno legame di amicizia fra il sassofonista-clarinettista Alberto Fichera e il batterista Luca Barbato, duo che si avvale della preziosissima presenza di Nicola Tariello (tromba in Cumbao, Lat-In-Soul e Summer Funky ), Salvo Finocchiaro (Fender Rhodes in Pareo, China Blues e Lat-In-Soul e assolo di synth in Summer Funky) Giacomo Patti (basso in Eyes of Joy e Ramble), Mario Guarini (basso in Pareo e in Ellis Island), Salvo Barbato (basso in Lat-In-Soul, Smoothly e Summer Funky), Carmelo Venuto (contrabbasso in 4 You, China Blues e Cumbao), Daniele Leucci (percussioni in Pareo, Cumbao e Summer Funky), ma soprattutto di uno fra i più talentuosi pianisti jazz italiani della nuova generazione, Seby Burgio (Fender Rhodes e Moog in Eyes of Joy, Wurlitzer in 4 You, organo Hammond e Fender Rhodes in Ellis Island, pianoforte in Cumbao, pianoforte, Wurlitzer e Moog in Ramble, pianoforte e synth in Smoothly, pianoforte e Moog in Summer Funky), vera e propria terza colonna portante dell’album, in quanto autore di tutti gli arrangiamenti delle dieci composizioni originali autografate da Fichera (unico autore per il brano Eyes of Joy) e Barbato.

I BF Project ci hanno gentilmente concesso un’intervista.

“Smoothly” è il vostro nuovo disco, di che cosa si tratta?

Il progetto è un viaggio attraverso variegate sonorità che abbiamo maturato nel corso delle nostre esperienze. Risulta essere infatti una contaminazione di generi, che non tralasciano il linguaggio della nostra mediterraneità.

Cosa volete trasmettere con questo lavoro?

Si ha come obiettivo quello di emozionare, provocare sensazioni positive all’ascolto e immergersi completamente in ogni singola storia, mettere a proprio agio l’ascoltatore con un easy-listening dotato di stili differenti ma con un linguaggio immediato.

Tante collaborazioni per la realizzazione di questo album, quanto sono importanti questi contributi?

Per noi sono importantissime, le abbiamo voluti fortemente, sia per il legame affettivo che ci lega ad essi, sia per lo spessore artistico che sicuramente è stato il valore aggiunto nella poliedricità di ognuno di loro. Le differenze nel modo di essere, si rispecchiano anche nella musica creando ricchezze e risorse indispensabili per il disco.

Come nasce il vostro progetto musicale?

L’idea nasce principalmente dalla voglia di esprimere sé stessi avendo condiviso insieme diverse esperienze musicali, tra le quali una delle più longeve fu una band jazz funk-fusion dove si eseguivano covers… Da quell’esperienza nasce la voglia di volersi raccontare non più tramite covers bensì attraverso le nuove creazioni che ci identificassero.