“La farmacia non può essere considerata un esercizio commerciale di pubblica utilità”, ribadisce Rossana Matera, “in considerazione del fatto che si dispensano farmaci che vengono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale, e soprattutto in ragione del fatto che il farmacista dispensa, come previsto dal DPR 309/90, i farmaci stupefacenti”. Futurpharma ricorda, comunque, lo sforzo fatto negli ultimi anni da Federfarma “nel mantenere i posti di lavoro, nonostante la grande crisi che ha vissuto la farmacia. Ma non possiamo assolutamente dimenticare che questo sforzo, insieme a quello di unire la nostra categoria, ci deve portare necessariamente a ottenere dei riconoscimenti al fine di renderci pari alle altre figure sanitarie”.
Per il segretario Giuseppe Nicotra “l’obiettivo è quello di avere il cosiddetto riconoscimento sanitario, che a oggi è soltanto teorico. Non dimentichiamo che durante questo periodo di emergenza noi farmacisti non abbiamo avuto gli stessi riconoscimenti che sono stati dati ad altri operatori sanitaria. Pertanto riteniamo giusto che il Governo riconosca Farmacie e Parafarmacie, che non siano più considerate luoghi di bottega per la vendita di prodotti per la salute, ma che ci sia un vero riconoscimento una volta per tutte con un adeguato trattamento economico per il Farmacista e per il titolare di Farmacia.
Per il referente contratto di Futurpharma, Roberto Di Giulio, “È importante far percepire il farmacista come valore aggiunto all’interno del Sistema sanitario nazionale”.
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