Scotti sottolinea, quindi, la necessità “di investire in maniera seria sulla medicina generale”. In particolare per quanto riguarda il personale di studio, “amministrativo e sanitario, necessario per la gestione di pazienti che diventano sempre più anziani e con malattie croniche. Servono investimenti nei nostri studi che ci permettano di assumere collaboratori”. Secondo il leader sindacale “va anche ripensato l’accesso all’università e il percorso formativo. Serve valorizzare la possibilità di inserimento nel mondo della medicina generale”.
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