A volte per mandare messaggi forti e incisivi diviene necessario compiere scelte che vanno fuori dall’ordinario, percorrere strade inesplorate che sono però fondamentali per raggiungere l’obiettivo artistico, quello cioè di scoprire un nuovo linguaggio. L’artista protagonista di oggi compie questo passaggio per raccontare l’animo umano.
Giusy Brescianini si lega indissolubilmente al Surrealismo da cui prende l’approccio meditativo, dissacrante e a volte anche molto irriverente delle inquietudini dell’interiorità di un uomo, quello di oggi, che ha perso molti punti fermi e non è in grado di rimanere fedele a se stesso e ai propri princìpi perché distratto e deviato dall’importanza dell’apparire, dalla metamorfosi necessaria ad adattarsi alle situazioni che vive. E dal grande movimento del Novecento di cui Salvador Dalì fu uno dei massimi rappresentanti, la Brescianini prende anche la tendenza a utilizzare il disegno, le linee dure della china per graffiare ancora di più, sulla tela, l’intensità del messaggio che desidera lasciare, come se desiderasse imprimere e riprodurre le cicatrici che si stratificano nell’anima e nella mente dei soggetti protagonisti e, di conseguenza, andare a toccare i tasti più profondi di chi osserva le sue opere.
Il disorientamento, le maschere, la perdita della propria identità, l’incapacità di esprimere un disagio al punto di arrivare a doverlo urlare, sono tematiche ricorrenti nell’arte e nella letteratura del Novecento, in particolare nell’Esistenzialismo di Franz Kafka e nel Relativismo Esistenziale di Luigi Pirandello, tematiche che sono ampiamente affrontate e raccontate nelle opere della Brescianini. I materiali prediletti dall’artista sono inchiostro e china, che lei riesce a sfumare o a intensificare in base e in accordo alla funzionalità che devono avere all’interno del tema filosofico che sta esprimendo.
Nell’opera Concetto di identità per esempio, l’uomo anziano protagonista del dipinto, sta ricevendo un cuore spezzato e ricucito, perché molto spesso nonostante le ferite che si portano dentro, nonostante il tempo che scorre, non possiamo distaccarci completamente dai legami emotivi, da quell’identità che fa parte di noi come una seconda pelle e a cui apparterremo sempre. L’inchiostro in questo caso è abbastanza netto, perché deve mettere in evidenza il segno del tempo sullo sfondo e l’intensità della forza del cuore, indimenticabile e incancellabile, che l’uomo sembra accogliere dopo averne compreso l’imprescindibilità dalle sue radici.
In L’Ipocrisia invece il colore viene usato alla maniera dell’action painting, sembra quasi spruzzato sull’immagine di un uomo che può essere nessuno e centomila, per citare proprio Pirandello, un’identità disorientata, costretto a indossare maschere per superare l’insicurezza dell’essere accettato o l’aridità di doversi nascondere per ingannare, mentire e abbagliare gli altri fingendo di essere qualcosa di diverso. Nell’immagine lo sguardo sembra essere cosciente e consapevole dell’inganno ma negli altri sé si percepisce l’insicurezza, lo smarrimento e la confusione per la certezza di dover essere camaleontico per non soccombere.
Nel dipinto Catarsi Giusy Brescianini dissolve, attraverso l’uso della china, tutto ciò che circonda gli elementi principali: la chiave, quella che apre la porta del subconscio permettendo così all’interiorità di liberarsi dalle esperienze più traumatiche, la maschera, tema ricorrente dell’artista, tolta la quale il protagonista si libera dalle passioni umane e si eleva grazie all’arte, e infine il volto dell’uomo, sereno proprio perché depurato dai blocchi che gli impedivano di progredire.
Infine in Luce inscindibile l’artista prende in mano la tematica del tempo, che rende tutta l’umanità naufraga all’interno dell’illusione di un’eternità che non esiste – simboleggiata dalla clessidra/bottiglia –, che lascia credere all’uomo di poterne dominare il ritmo pur rendendosi conto, presto o tardi, che non è possibile farlo e a quel punto si può solo riflettere o ricordare. Le tonalità scelte in questo caso sono il giallo e il celeste, disposti in modo lineare, schematico, per accompagnare lo sforzo dell’uomo di dare un senso e un ritmo a ciò che di fatto non può essere controllato e davanti a cui, solo con se stesso, non può fare a meno di gettare la maschera con il rammarico, forse, di aver perso occasioni che non si ripresenteranno più. Scava nella mente umana Giusy Brescianini, si interroga, non si ferma all’estetica bensì sente la necessità di andare a fondo, e giungere all’interno della mente ma anche di ciò che è più nascosto, per raccontarne i misteri.
Giusy Brescianini ha preso parte a moltissime contemporanee in tutta Italia, tra le più importanti 30 Artisti per Panorama di Palermo, Arte Iubilaeum presso la Sala del Bramante di Roma, Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Mantova, Gli artisti nella collezione Sgarbi, eventi che l’hanno portata all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori.
GIUSY BRESCIANINI-CONTATTI
Email: giusybres@alice.it
Facebook: https://www.facebook.com/giusy.brescianini.3
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