Identikit dell’acqua giusta: non inquina, è sana, è smart

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ROMA – Non esiste al mondo risorsa naturale più indispensabile dell’acqua, fonte primaria di idratazione per ogni individuo. Bere acqua è il consumo quotidiano più frequente e diffuso, eppure anche un gesto così semplice e comune per ognuno di noi spesso si trasforma goccia dopo goccia in un contributo “involontario” all’inquinamento dell’intero ecosistema.

È per questo che in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, Culligan – realtà di riferimento a livello internazionale nel settore del trattamento acqua con un’esperienza di oltre 80 anni – ha deciso di impegnarsi ancora una volta in prima linea per promuovere un consumo più responsabile e consapevole di questa risorsa lanciando l’utile guida #BevilAcquaGiusta. Oggi più che mai, infatti, è essenziale assumere maggiore coscienza dell’impatto delle proprie abitudini, persino quelle più scontate e consolidate.

Partiamo da un dato di fatto: in Italia l’acqua degli acquedotti è di ottima qualità ed è soggetta a normative e controlli di garanzia. Eppure, noi italiani siamo tra i maggiori consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia, secondi solo ai messicani. La diffusa sfiducia e la disinformazione nei confronti dell’acqua del rubinetto rende quest’abitudine talmente radicata che – secondo gli ultimi dati Ismea – nel nostro Paese il volume di vendita delle minerali in plastica è raddoppiato negli ultimi dieci anni.

Ma qual è l’acqua giusta da bere? Per il benessere dell’ecosistema non può senz’altro essere quella in bottiglia. Attraverso questa breve guida, Culligan spiega perché scegliere l’acqua del rubinetto, migliorata grazie ai più moderni sistemi di filtraggio al punto d’uso, è la più valida alternativa all’acqua minerale, in grado di coniugare salubrità e igiene, economicità e rispetto per l’ambiente.

1. NON INQUINA
Non è in plastica né in vetro e non viaggia su camion: l’acqua giusta è a Km0 e 100% packaging-free

Il consumo diffuso di acqua in bottiglia è causa di inquinamento su più fronti, in particolar modo nel caso dei contenitori in plastica PET. Basti pensare che ogni singola persona che beve la quantità raccomandata di 2 litri d’acqua al giorno3 consuma annualmente ben 486 bottiglie da 1,5 l pari a 18 kg di plastica. Un’abitudine che costa all’ambiente 34,3 kg di petrolio utilizzato per la realizzazione del PET e 60,5 kg di CO2 frutto della produzione e del trasporto delle relative bottiglie4. Se moltiplichiamo questi quantitativi per l’intera popolazione italiana, i numeri diventano da capogiro.

Quanto a emissioni di anidride carbonica, anche le minerali in vetro non sono da meno: sempre basandoci sul consumo di acqua medio di una singola persona, il processo produttivo delle relative bottiglie da 1 litro e il loro trasporto costano all’ambiente 60,2 kg di CO2 all’anno4. L’acqua giusta non dovrebbe inquinare il pianeta e l’alternativa eco-friendly alle minerali è molto più a portata di mano di quanto si possa pensare. Migliorando ulteriormente la cosiddetta “acqua del Sindaco” tramite erogatori d’acqua come quelli proposti da Culligan – unici nel settore ad essere consigliati da Legambiente – è possibile bere un’acqua a Km0 totalmente packaging-free: non occorre altro che spillarla in un bicchiere o riempirci la borraccia!

2. È SANA
Non è conservata per mesi in bottiglie, non contiene residui ferrosi né microplastiche: l’acqua giusta è spillata al momento e la sua sicurezza è doppiamente garantita (dall’acquedotto e dal sistema di depurazione)

Prima di arrivare nelle nostre case, l’acqua minerale ha fatto parecchia strada: viene imbottigliata, trasportata e infine stoccata nei magazzini o all’aperto, esposta agli agenti esterni.
Questo processo è causa di non poche controindicazioni, le più evidenti nel caso delle bottiglie in plastica. La tendenza del PET a deteriorarsi, infatti, causa il rilascio di particelle nocive, in particolar modo se viene a contatto con fonti di calore o eccessivamente esposto al sole.

Inoltre, forse non tutti sanno che l’acqua di acquedotto e le minerali sono regolate da normative differenti: la prima dal Decreto Legislativo 31/200, le seconde dal Decreto Ministeriale del 10/2/2015. La presenza di due direttive differenti fa sì che molti parametri normati per le acque di rete non abbiano limiti nelle acque in bottiglia, tanto che se alcune famose minerali fossero valutate con i parametri del D.Lgs 31 che regolamenta l’acqua di acquedotto non risulterebbero nemmeno potabili per la quantità fuori norma di determinati elementi.

D’altra parte, però, la sicurezza della cosiddetta “acqua del Sindaco” è garantita solo fino al contatore di casa, oltre il quale la competenza è dell’utente finale. In quest’ultimo tratto, tubature vetuste e deteriorate possono rilasciare nell’acqua sostanze indesiderate e nocive, quali piombo o ferrobatteri che ne alterano significativamente la qualità e il gusto. L’acqua filtrata a Km0 ha una doppia garanzia di sicurezza: quella dell’acquedotto, che con costanti controlli ne assicura la salubrità, e quella del sistema di depurazione al punto d’uso, in grado di eliminare qualsiasi potenziale impurità presente nell’acqua.

In particolare, i sistemi di filtraggio ad osmosi inversa – come AC SLIM di Culligan – sono la soluzione più avanzata per garantire la massima salubrità all’acqua del rubinetto perché sono in grado di eliminare le più infinitesimali particelle presenti, fino ai virus e i batteri.

3. È SMART
Non richiede lo sforzo di spostare pesanti cassette, non occupa spazio in casa e non costa un capitale: l’acqua giusta è pratica, economica e sempre disponibile

Chiunque viva al terzo piano senza ascensore lo sa bene, ma ognuno di noi prima o poi si è imbattuto nello sforzo di dover trasportare pesanti blister o cassette d’acqua dalla macchina a casa propria, dove le bottiglie vengono accumulate rubando prezioso spazio in dispense e ripostigli. Inoltre, lo smaltimento dei contenitori in plastica e in vetro richiede particolare cura, che si tratti di raccolta differenziata o di vuoto a rendere. Per non parlare del costo per la società relativo alla filiera del riciclo.

Nel 2020, l’acqua giusta deve anche essere smart: disponibile h24 e nella quantità desiderata. I più avanzati erogatori d’acqua a Km0 consentono di spillareal punto d’uso l’acqua desiderata, che non richiede alcuno stoccaggio e non occupa spazio in frigorifero. Una soluzione pratica da adottare sia a casa che fuori casa, grazie ai sempre più diffusi distributori d’acqua per uffici. Moltissime aziende hanno già riconosciuto i vantaggi dell’acqua filtrata a Km0 e hanno dotato il proprio staff di borracce personali, in linea con i più moderni stili di vita eco-friendly. Un trend che si sta diffondendo anche nel mondo della ristorazione.

Inoltre, chiunque sarebbe d’accordo nell’affermare che l’acqua – bene primario per ognuno di noi – deve anche essere economica. Basta fare un breve calcolo per accorgersi che una famiglia media di quattro persone spende 72 € al mese per l’acquisto di acqua minerale. Secondo Culligan, scegliere acqua filtrata al punto d’uso consente un risparmio annuo di 876 € nel caso dell’acqua in bottiglia di plastica e di ben 4.380€ nel caso di quelle in vetro. Le soluzioni di filtraggio sono disponibili anche tramite un pratico finanziamento mensile: una piccola spesa a partire da 1€ al giorno ripaga l’impianto in pocotempo e garantisce una manutenzione periodica del dispositivo, fondamentale per il suo corretto funzionamento.

4. È BUONA
Non sa di cloro e ha un sapore su misura: l’acqua giusta è neutra e inodore, può essere più o meno leggera, frizzante o naturale, fresca o calda a seconda delle esigenze.

Infine, ma non da ultimo, l’acqua giusta è buona. Ciò significa, ad esempio, che deve essere priva di sapori e odori sgradevoli, come quello di cloro che – nonostante non sia nocivo e anzi rappresenti una garanzia di sanitizzazione – spesso altera negativamente il gusto dell’acqua del rubinetto. Una problematica facilmente risolvibile grazie a semplici filtri a carbone attivo in grado di eliminare dall’acqua qualsiasi traccia di cloro. L’acqua affinata ottenuta con gli impianti ad osmosi inversa di Culligan è perfetta anche per preparare tè e caffè e per cucinare: leggera e povera di sali, esalta i naturali ingredienti garantendo il loro sapore autentico e migliorando ampiamente la qualità dei nostri piatti.

La possibilità di regolare i sali presenti nell’acqua – per ottenere l’acqua perfetta per i propri gusti e la propria dieta – rappresenta un ulteriore plus dei sistemi di filtraggio domestici di Culligan, in grado di adattarsi alle preferenze e alle esigenze di ognuno. I sistemi per l’acqua da bere sono inoltre dotati dell’ultrafiltrazione Culligan Pure, testata dall’Università di Bologna, che agisce sulla qualità organolettica dell’acqua potabile. Elimina virus e batteri, migliorando il gusto e il sapore, senza eliminare i Sali minerali presenti all’interno.