Il regista Sanjeewa Pushpakumara, segnato dalla prematura scomparsa del padre e da una vita difficile, porta sul grande schermo la sua esperienza biografica raccontando in un film d’autore il lato oscuro della società dello Sri Lanka, realizzando una parabola morale piena di pathos e rispetto.
Al centro della vicenda il giovane Amila, nato in un piccolo villaggio dello Sri Lanka. Dopo aver perso i suoi genitori va a vivere a Colombo, dove lavora in un cantiere cinese e si prende cura dei suoi quattro fratellini. Sua sorella Inoka soffre di un difetto congenito al cuore e l’unico modo per salvarle la vita è un’operazione chirurgica, urgente e costosa, da fare in India. Mentre Amila cerca di trovare i soldi necessari per l’intervento incontra la persona sbagliata ma al momento giusto, ritrovandosi coinvolto in un traffico di neonati.
“Il canto del pavone è un film autobiografico su un giovane uomo” – ha dichiarato il regista Sanjeewa Pushpakumara – “su il suo legame con la sua famiglia, il suo disperato desiderio di amore e accettazione e le realtà socio-economiche contemporanee del suo Paese, il forte impatto derivante dai recenti stretti legami con la Cina”.
SINOSSI
Amila è nato in un piccolo villaggio dello Sri Lanka. Dopo aver perso i suoi genitori, va a vivere a Colombo. Qui lavora in un cantiere cinese e si prende cura dei suoi 4 fratellini. Sua sorella Inoka soffre di un difetto congenito al cuore e l’unico modo per salvarle la vita è un’operazione chirurgica, urgente e costosa, da fare in India. Mentre Amila cerca di trovare i soldi necessari, incontra la persona sbagliata ma al momento giusto, e si trova coinvolto in un traffico di neonati…
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