ROMA – Marco Damilano lunedì 9 settembre alle ore 20.40 su Rai3 torna con la terza stagione de “Il cavallo e la torre”, l’approfondimento quotidiano a partire dal fatto o dal personaggio del giorno. Ogni sera voci e storie che si intrecciano, seguendo i fili della politica e degli appuntamenti più rilevanti, le urgenze che emergono dai territori e le grandi sfide nazionali e mondiali. Tutto questo attraverso il confronto con i protagonisti del dibattito pubblico italiano e internazionale. La senatrice a vita Liliana Segre è ospite della prima puntata.
Reportage, inchieste, interviste, restano il fulcro del programma. Così come il contributo settimanale di Mauro Biani, con le sue toccanti animazioni grafiche. Elementi cuciti e decodificati da Marco Damilano per proporre ogni sera, come già nelle due precedenti stagioni, una narrazione originale della realtà. E qui veniamo alla prima novità. “Il cavallo e la torre” il venerdì assume una connotazione particolare, grazie a una maggiore durata: dai canonici 10’ di diretta si passa a 15’. Sarà questo, in chiusura di settimana, il giorno in cui poter fare un punto ancora più dettagliato su un determinato argomento o concedere maggiore spazio a voci meritevoli di essere ascoltate: più immagini e parole, più riflessione, più approfondimento.
Seconda novità rilevante di questa edizione sarà la possibilità di realizzare puntate interamente in trasferta. Questo significherà abbandonare momentaneamente il consueto studio caratterizzato dal cavallo di viale Mazzini 14 alle spalle di Marco Damilano. L’esperienza della puntata andata in onda nella scorsa stagione in diretta dal Palamilone di Crotone, dimostra che calarsi fisicamente in un momento particolare dentro una realtà particolare è talvolta, ancor prima che un’opportunità giornalistico-televisiva, il modo migliore, forse l’unico, per dare piena concretezza al concetto di servizio pubblico.
Come nelle due precedenti stagioni, anche nella prossima “Il cavallo e la torre” dedicherà una particolare attenzione alle marginalità e a quei “mondi di confine” ignorati o sui quali raramente si accendono i riflettori. In questa chiave la terza novità sarà il contributo portato da una delle voci più sensibili, profonde e apprezzate della letteratura contemporanea italiana: Daniele Mencarelli. Mencarelli svilupperà nel corso della stagione un proprio racconto incastonato nella struttura del programma. Un racconto che accenderà un faro sulle ultime generazioni, i cosiddetti nativi digitali, ragazze e ragazzi che testimoniano “con le proprie vite il rinnovato impegno alla costruzione di una polis degna di questo nome”. Storie, quindi, di chi, attraverso la propria esperienza, ribalta l’immagine stereotipata di generazioni passive e “in balìa degli eventi”: storie di solidarietà, coraggio, vitalità che da personale si fa collettiva.