Vera icona di femminilità, con animo appassionato, grande tensione e parole gentili, Sandra Milo ci conduce per mano nel suo universo di sentimenti, desideri, dolori e rimpianti.
Passione, amore, attaccamento alla terra, malinconia emergono dai suoi versi, tra potenti suggestioni, tributi a illustri personalità (come la scomparsa Marina Ripa di Meana descritta: “(…) Donna dai mille incanti/ chi più saprà/ sollevare il mondo/ sulla spuma della fantasia?”), ricordi di amicizie mai dimenticate, e riflessioni su temi attuali: “(…) E sopra di noi/ sotto il cielo/ appese ai capelli/ speranze/ di ignote terre/ accoglienti”” (da “L’emigrante”).
Uno sguardo profondo si cela dietro metafore evocative, che scuotono e meravigliano: animali, piante, suoni, odori, un mondo materico che si disvela parola dopo parola in un ipnotico gioco dei sensi: “(…) Qualche volta, di notte,/ nasce come un silenzio,/ improvviso e diverso/ un silenzio odoroso/ di altri profumi/ come di terre sospese./ E intorno a me/ leggere come piume/ si muovono arie gentili” (da “Gli spiriti”).
Sandra Milo incontrerà il suo pubblico in quattro importanti appuntamenti:
Sandra Milo, pseudonimo di Salvatrice Elena Greco, nasce a Tunisi l’11 marzo 1933. La sua bellezza esuberante la fa debuttare nel 1955 in Lo scapolo con Alberto Sordi, che aprirà la strada a una lunga e ammirevole carriera. Recitando a fianco di grandi nomi del cinema italiano come (oltre allo stesso Sordi) Vittorio De Sica e Gino Cervi, nel 1959 ottiene un ruolo primario in Il generale della Rovere di Roberto Rossellini, per poi incontrare nel 1961 Federico Fellini che la vorrà in 8 e 1/2 e Giulietta degli Spiriti, con i quali vincerà il Nastro d’argento come Migliore Attrice Non Protagonista. Tra il 1963 e il 1967 recita in dieci film di successo, tra i quali L’ombrellone di Dino Risi. Dalla metà degli anni Ottanta si dedica alla televisione, conducendo fino al 1989 Piccoli fans su Rai2, e altri programmi in onda su Rai e Mediaset. Negli anni Duemila recita in Il cuore altrove di Pupi Avati e in Happy Family di Gabriele Salvatores, oltre che in altre produzioni italiane.
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