Hubert Joly ci riporta a un momento in cui il lavoro per molti era diventato una mera “maledizione di Adamo”, un obbligo noioso e spesso alienante, invitando a riflettere su cosa significhi realmente lavorare. “Il lavoro non è una maledizione o qualcosa che si fa per poter fare qualcos’altro; può essere parte della nostra ricerca di significato e della nostra realizzazione come esseri umani”: Il lavoro è solo un mezzo per guadagnare o può essere qualcosa di più? Attraverso esempi personali e storie dal mondo aziendale, Joly ci racconta come la sua visione del lavoro sia cambiata nel corso degli anni, diventando una vocazione, un’espressione del nostro amore e della nostra passione per la vita. Gran parte dei lavoratori nel mondo è disimpegnata (“Solo il 16% delle persone si sente pienamente coinvolto sul lavoro”): una percentuale sconcertante secondo l’autore, che sottolinea come questa “epidemia di disimpegno” non sia solo una perdita per le aziende, ma anche per le persone, che rinunciano a realizzare il proprio potenziale e a contribuire in modo significativo al raggiungimento di obiettivi comuni.
“Creare un ambiente di lavoro positivo e stimolante, in cui le persone si sentono valorizzate, rispettate e supportate, è essenziale per liberare la magia umana e raggiungere performance irrazionali”. Partendo dalla sua personale esperienza come CEO, Joly ci mostra come abbia trasformato Best Buy da un’azienda sull’orlo del fallimento a una delle realtà più fiorenti nel settore, senza tagli e licenziamenti, ma motivando i suoi dipendenti (non credeva negli incentivi economici), riconoscendo l’importanza del loro benessere e offrendo loro un senso di appartenenza e scopo in un ambiente di fiducia che incoraggiasse l’autonomia e le responsabilità di ognuno.
Il cuore dell’impresa alterna episodi personali a riflessioni profonde sul significato del lavoro, il ruolo dell’impresa nella società e i principi della Leadership Propositiva, basata su cinque pilastri fondamentali.
1. La chiarezza dello scopo: un leader deve avere ben chiaro non solo il proprio scopo, ma anche quello delle persone che lo circondano e di come entrambi si intreccino per l’obbiettivo più ampio dell’azienda. Questa attività implica un’attenta analisi delle proprie motivazioni personali e un impegno costante nel comprendere le aspirazioni dei propri collaboratori.
2. Creare energia e slancio: in momenti di crisi (come per il turnaround di Best Buy) il leader deve saper infondere energia, ottimismo e speranza. Joly usa la metafora del “termostato”, capace di regolare la temperatura emotiva del team, in contrapposizione al “termometro”, che si limita a registrare passivamente lo stato d’animo generale.
3. Servire gli altri (Stakeholder Capitalism): un leader propositivo si pone al servizio dei propri collaboratori, dei clienti e della comunità, sostenendoli e aiutandoli a dare il meglio di sé, in contrasto con la visione tradizionale che pone il profitto per gli azionisti come unico obiettivo dell’impresa.
4. Essere guidati dai valori: onestà, rispetto, responsabilità, equità e compassione sono principi da vivere quotidianamente nel proprio lavoro. Un leader deve incarnare questi valori e assicurarsi che siano integrati nella cultura aziendale, creando un ambiente di lavoro etico e trasparente.
5. Essere autentici: l’autenticità è un aspetto fondamentale per la creazione di connessioni genuine e per guadagnare la fiducia degli altri. Mostrare le proprie vulnerabilità e condividere esperienze e sentimenti incoraggia gli altri a fare lo stesso.
Attraverso esempi concreti Hubert Joly dimostra come questo nuovo modello di leadership si traduca in azioni concrete per due motivi: l’obiettivo di un’azienda non è solo generare profitto, ma creare qualcosa di significativo e duraturo, che abbia un impatto positivo sul mondo (come l’esempio di GreatCall); la valorizzazione, il rispetto e il supporto nei confronti dei propri collaboratori sono aspetti essenziali per liberare la “magia umana” e raggiungere così performance straordinarie.
Il cuore dell’impresa è un invito rivolto a tutti coloro che desiderano costruire un futuro migliore, in cui l’impresa sia una forza positiva per il cambiamento: “In futuro, ogni azienda dovrà concentrarsi sul suo scopo o raison d’être per affermare la propria legittimità nel servire la società”. L’autore offre spunti di riflessione e strumenti pratici per ripensare il capitalismo moderno in chiave “umana”, proponendo una alternativa concreta al modello del “leader-eroe” con un approccio più collaborativo alla leadership e la ricerca di significato nel lavoro, perché le imprese sono organizzazioni fatte di persone che lavorano insieme a sostegno di un obiettivo comune.
Hubert Joly è l’ex presidente e amministratore delegato di Best Buy, azienda che ha guidato al rilancio, trasformandola in un leader del settore. Attualmente è docente presso la Harvard Business School. È anche membro del consiglio di amministrazione di Johnson & Johnson e Ralph Lauren Corporation e vicepresidente del Business Council. È stato riconosciuto come uno dei 100 migliori CEO al mondo da Harvard Business Review, uno dei 30 migliori CEO al mondo da Barron’s e uno dei 10 migliori CEO negli Stati Uniti da Glassdoor.
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