Dal 16 luglio è disponibile in rotazione radiofonica “Il diavolo del Jersey”, nuovo brano di Giacomo Luridiana già presente sulle piattaforme di streaming. “Il diavolo del Jersey” è una canzone che attraverso le sue sonorità folk parla di sentirsi confusi e spaesati, ma immensamente liberi. In questo pezzo, Giacomo Luridiana canta e racconta una storia sul senso di libertà, un sentimento che può essere dolorosissimo.
Giacomo Luridiana ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Il diavolo del Jersey” è il tuo nuovo brano, di che cosa si tratta?
E’ una canzone che parla di sentirsi fuori posto e fuori luogo, di perdere una relazione che in qualche modo ti faceva sentire legittimato nel tuo stare al mondo e non saper più bene qual è la tua funzione. E’ una canzone che ci ha messo un po’ a nascere. La melodia del ritornello l’ho adattata da una canzone che ho scritto circa 8 anni fa su una puntata dei Simpson.
Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?
Ho sempre ammirato come nei pezzi di Bruce Springsteen la musica e le parole sembrino spesso andare in direzioni diverse; le parole ti portano in posti bui e disperati mentre la musica veste quei posti di una specie di redenzione o almeno di speranza. Se dicessi che questo è quello che volevo trasmettere quando ho scritto il pezzo mentirei, quando scrivo non ho mai l’obiettivo di trasmettere qualcosa di specifico, penso che le canzoni le faccia l’ascoltatore quasi quanto l’autore, ma sicuramente questo tipo di contrasto musica/parole che sento in Springsteen ha avuto un ruolo nel guidarmi anche solo inconsciamente nella scrittura del brano.
Che tipo di accoglienza ti aspetti?
E’ una canzone che lega vari periodi della mia vita insieme, tra la melodia riciclata del ritornello, le strofe e la leggenda del Diavolo del Jersey, che ho conosciuto in un periodo in cui avevo praticamente esaurito gli album di Springsteen da ascoltare e mi ero messo a sentire alcuni singoli tra cui uno uscito per Halloween 2008 o 2009, A night with the Jersey Devil. Per questo sono molto legato alla canzone; più che aspettarmi qualcosa, spero che possa piacere e parlare a tante persone.
Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Da piccolo ho iniziato a scrivere poesie. Poi una decina di anni fa mio zio mi ha regalato la sua vecchia chitarra e le parole hanno iniziato a mischiarsi con la musica. La scintilla definitiva è scattata quando ho ripreso ad ascoltare Springsteen in maniera quasi ossessiva dopo anni che non lo ascoltavo più come da bambino in macchina insieme a mia mamma.
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