Per alcuni artisti trattenere il desiderio di trasversalità espressiva diventa quasi impossibile, perché non riescono a rientrare all’interno di precisi e determinati canoni e perché la gioia del creare diventa piena proprio quando scelgono di misurarsi con differenti linguaggi. Roberto Pallestrong è uno di questi artisti.
Nasce nelle montagne intorno a Bolzano il protagonista di oggi, e di quelle altezze prende la capacità intimistica di guardarsi dentro, di sviluppare un percorso meditativo che gli permette di raggiungere la consapevolezza della direzione da prendere, di fare i conti con sé stesso prima di manifestare all’esterno il proprio sentire. Altrettanto conoscitivo è il cammino che decide di intraprendere per imparare tecniche e segreti da chi le esperienze a cui sceglie di dedicarsi le ha già metabolizzate e fatte proprie al punto di essere in grado di insegnarle ad altri; è così che, dopo aver accettato la sua indole artistica e scoperto la passione per la ceramica, decide di soggiornare a lungo in Umbria per apprendere le tecniche degli antichi maestri ceramisti e collaborando con alcune aziende del settore. Questa fase è stata fondamentale per indurlo poi a dare vita a opere in cui ha potuto associare l’abilità manuale al suo istinto creativo che, a quel punto, non aveva più ostacoli a impedirgli di manifestarsi.
E ciò che ne esce è davvero particolare poiché si trova in un punto a metà tra Surrealismo ed Espressionismo, tra colori terrosi e metallici e tinte fluo e vivaci, proprio in virtù di quell’incapacità di rientrare all’interno di confini predefiniti.
Eccolo dunque spaziare da sculture come Alga dolomitica, dove l’essenzialità del materiale, piastrelle in ceramica, evidenzia la struttura che sembra voler sfidare la gravità, dove la precarietà della strettissima base di appoggio sembra essere equilibrata proprio da quell’apice più largo che funge da bilanciamento.
Oppure in Goccia astratta, scultura in cui il colore diviene protagonista e definisce la forma sferica costellata da riquadri, forse quasi una tendenza dell’artista stesso a trovare una quadratura del cerchio, di trovare un senso nel senso che sveli incognite e che spesso l’uomo dimentica di porsi, mentre in altri casi ne fa la base della propria esistenza.
Dall’amore per la montagna, suo luogo di nascita e posto dove Pallestrong sceglie ogni giorno di continuare a vivere, non poteva non emergere anche un’attenzione particolare alla natura ed è proprio da quest’ultima che si genera l’idea di Teo, un omino posacenere per salvaguardare i sentieri boschivi ma anche gli esterni di abitazioni e di zone in cui le persone vivono all’aria aperta, che di fatto è un’opera d’arte.
Prima di tutto per la struttura composta da una mescolanza di legno, ceramica e metallo concepita dall’artista stesso e di cui ha studiato, e custodisce gelosamente, la formula; ma anche per il concetto di utilizzare materiali assolutamente naturali per non compromettere il senso e la missione di Teo, che nella parte superiore, la ciotola dove verranno spente le sigarette, assume i colori vivaci dell’allegria: rosso, giallo, blu.
Ulteriore derivazione dell’inarrestabile ecletticità di Roberto Pallestrong sono i bellissimi mosaici con cui decora sia gli interni degli appartamenti che le facciate delle case o degli hotel di montagna, donando loro un aspetto surrealista che non può non ricordare i meravigliosi dettagli degli edifici catalani realizzati da Gaudì.
Mani che sembrano voler abbracciare e sostenere la struttura di una dimora storica, soli i cui raggi arrivano ai secondi piani, sono queste le immagini decorative che caratterizzano i suoi mosaici per i quali utilizza colori terrosi, in perfetta armonia con l’ambiente circostante e con le tonalità delle case che adornano. Ma Pallestrong non si ferma a queste forme espressive, come se fossero già poche, e manifesta la sua dirompente creatività anche manufatti decorativi da interno ed esterno, come per esempio piatti e oggetti di uso domestico, e collane d’artista per le quali utilizza fossili e minerali, confermando il forte orientamento al rispetto per la natura.
Realizza lavori in ceramica su commissione, collabora soprattutto con hotel che amano personalizzare l’oggettistica con cui coccolare i propri ospiti, e trofei per manifestazioni: per diversi anni gli è stata affidata la realizzazione dei trofei della Maratona des Dolomites, una manifestazione ciclistica di rilevanza internazionale. È anche incisore, si avvicina a questa minuziosa tecnica che decide di studiare con la passione e la determinazione che lo contraddistinguono, grazie alla quale può realizzare bassorilievi su rame e altri metalli, così come bellissime xilografie.
Nel corso della sua lunga carriera ha partecipato a numerose mostre collettive, dal Veneto all’Umbria passando per il Lazio, ma ha anche dato vita a interessanti esposizioni personali a tema dove l’appassionato pubblico ha potuto scoprire le opere di un artigiano artista che trasforma il rigore della montagna in calore creativo che sente l’esigenza di manifestarsi e dialogare con l’essere umano ma anche, e soprattutto con la natura.
ROBERTO PALLESTRONG-CONTATTI
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