Quando all’agenzia immobiliare si presentò un’intera famiglia in stato di frenesia ( padre madre e due bimbi ), il titolare Avana la ricevette immediatamente anche senza appuntamento.
“Signore, dobbiamo fare denuncia!” sbraitò l’uomo battendo la mano sulla scrivania del titolare.
“ Accomodatevi, prego. Siete già nostri clienti?” azzardò Avana quasi intimorito.
I quattro ospiti sedettero sul divanetto di cortesia.
“ Certo che sì, il mese scorso abbiamo acquistato una villa tramite voi – asserì la signora – e abbiamo pagato la vostra quota profumatamente!” concluse infastidita.
“ Bene, riferitemi dati ed aggiornamenti perché non so nulla” si rassegnò Avana. Si trattava del villino Valerja. Bel sito, in cima alla collina. Pareva quasi un castello.
Una sua collaboratrice aveva concluso la trattativa con la famiglia Bauco ottenendo successo; ed avvertendoli anche che c’era una fama intorno al villino. Si diceva che nonostante fosse disabitato da anni, la gente al passaggio percepiva voci e luci strane. Intorno al villino Valerja era sorta la diceria che fosse occupato da un fantasma.
“ Eh, signor Avana, doveva dircelo! Non siamo potuti entrare dopo la trattativa di acquisto. Un tipo, non ce ne frega niente se spirito o uomo, ci ha sbarrato la porta!”
E col coro di riprovazioni dei bambini e della moglie, Bauco riferì cosa era avvenuto il primo giorno di presa abitazione. Si erano presentati appena ricevute le chiavi. Volevano fare un sopralluogo prima di trasferire i mobili; ma la serratura evidentemente era stata cambiata e con sorpresa non riuscirono a passare. Solo dopo aver battuto più volte sulle finestre di Villa Valerja, un anziano aveva aperto un’inferriata.
“ Cosa volete? Questa è casa mia!” Inutili le proteste e le grida dei nuovi acquirenti: il vecchio – uomo o fantasma che fosse stato – non aveva aperto più. Sconsolati, i signori Bauco pensarono di chiamare la Gendarmeria; poi optarono per far intervenire l’agente della vendita immobiliare.
“ Avete fatto bene a tornare qui” sospirò sollevato Avana.
“ Macché denunce o roba del genere per carità. Coinvolgerebbe l’azienda in pubblicità negativa e molte beghe per voi. Io un’idea ce l’avrei. Vediamoci domani mattina alla villa Valerja: aspetto là con una persona”.
Concordato l’appuntamento finalmente la rumorosa famiglia si congedo’, ed Avana cercò di rimediare. Si precipitò a telefonare alla collega che aveva ratificato il contratto di acquisto, verificò transazioni e documenti, ed in ultimo – rassegnato ed anche un po’ disgustato – telefonò alla cugina Ada. Ada era in là con gli anni, ma molto molto efficace come Medium. Così perlomeno asseriva lei, e la moltitudine di clienti che aveva richiesto i suoi servigi.
La mattina seguente alle dieci in punto la macchina di Avana si fermò davanti a villa Valerja. L’agente ed Ada attesero la famiglia Bauco ed insieme studiarono la strategia: la Medium avrebbe tentato un approccio amichevole con la presenza abusiva nella villa, poi avrebbe finalmente presentato un’offerta di sgombero.
Ada sentenziò appena scesa dall’auto: “ Percepisco tanti spiriti inquieti…”
“ Cara cugina, basta che tu ne mandi via uno solo!”
Giunsero anche i Bauco, e senza indugio Ada batte’ forte sul portone della villa, quindi suono’ il campanello. Questa volta, a sorpresa, l’abitante presunto abusivo aprì immediatamente la porta.
“ Buongiorno signore, mi chiamo Ada, le posso parlare? Si tratta della villa. Se mi fa entrare in pochi minuti le illustro la situazione…”
L’anziano spalancò la porta, scrutò senza simpatia il gruppetto delle altre persone che aspettavano e con un cenno di assenso fece passare nell’ampio salone d’ ingresso la Medium Ada.
La porta si chiuse dietro di loro.
Nel frattempo a qualche chilometro di distanza, nel Cimitero della Contea – interdetto al pubblico per lavori di ristrutturazione – le anime giovani che non erano ancora passate Oltre avevano lasciato le tombe e si erano radunate sotto un pioppo.
“ Siamo stufi dei loculi” sussurravano.
“ Abbiamo diritto di tornare nelle nostre antiche dimore” asserivano altri agitando il corpo trasparente di fumo.
Uno che apparve il più autorevole dei convenuti asserì: “ Fratelli, comprendiamo che per mancanza di spazio sia vitale che mortale diciamo così, ognuno di noi preferisca tornare da dove è venuto. Ogni spirito ha nostalgia di casa. Ma aspettiamo i nostri fratelli Bauco. Vediamo: se riescono loro! “
Tutti gli altri intonarono: a casa! A casa!
La Medium Ada si trovò davanti un presunto fantasma abitante abusivo, ma che le parve in realtà molto umano.
Quasi in carne ed ossa: “ Signore, so che disturbiamo ma la sua origine qui è…”
“ Come ho già detto, io sono il legittimo erede di famiglia patrizia. Ho lavorato come collaboratore fedele per anni e quando i vecchi proprietari sono deceduti, un regolare testamento mi ha legittimato Villa Valerja!”
Come spirito era molto agguerrito, e recitava bene la parte del vivo, pensò Ada. Allora manifestò l’offerta concordata con Avana ed i Bauco: un generoso assegno come liquidazione per incoraggiarlo allo sgombero, ed un’altra sistemazione. Anche questa molto allettante: un appartamento in città in zona residenziale ed assolutamente libero e pronto. L’uomo iniziò a tentennare. Ada intuì che forse forse c’ era possibilità.
Quando tre giorni dopo il misterioso proprietario ritenuto fantasma firmò contratto e controfirmo’ l’assegno di Avana, la famiglia Bauco fece festa. Subito dopo l’arrivo della nuova mobilia entrarono in possesso della splendida villa.
E da buoni fantasmi qual erano, festeggiarono passando da una parete all’altra e svolazzando da una scalinata all’altra, mentre cantavano in coro:” la cosa più bella è cacciare i vivi da casa e fare posto ai morti!”
Intanto al Cimitero della Contea, conosciuto l’esito positivo dei Bauco, pensarono bene di studiare mosse e contromosse. Tutti gli spiriti avevano diritto ad una dimora, fino a che non passavano Oltre. Quindi concordarono di presentarsi dalla Medium Ada, visto che era stata così efficiente in questa occasione.
Dopo la mezzanotte, in massa presero il volo.
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