Il fascino del Neoclassico nelle evocative sculture di Pino Barreca

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COPERTINA ARTICOLO Sound, 2018, Gesso patinato, h 25 cm circa.

L’arte di plasmare i materiali dandogli una forma differente dalla loro natura è da sempre indissolubilmente legata all’incredibile capacità degli scultori di descrivere dettagliatamente la realtà, di rendere eterni volti e personaggi, reali ma anche mitologici, che hanno segnato il cammino dell’uomo nel corso della storia. Pino Barreca mantiene uno stile classico pur dimostrando il suo forte orientamento alla realtà moderna.

Le opere dell’artista protagonista di oggi svelano immediatamente la loro anima sospesa a metà tra un tempo trapassato, legato alle radici più profonde e antiche del cammino dell’essere umano verso la conoscenza, e il presente più vicino all’individualismo, alla riflessione, a quella solitudine emotiva e interiore che segna il nostro vivere attuale. Sembra quasi collegarsi a tutta la corrente esistenzialista del Novecento Pino Barreca, nel suo descrivere magistralmente quei volti rapiti da un pensiero, da un ricordo, in ascolto di echi lontani di memoria, nell’intimità di un momento raccolto, silenzioso, di abbandono. Tutto ciò che è bellezza esteriore oggettiva, tipicamente appartenente ai canoni scultorei classici, non può esistere senza la ricca interiorità che deve necessariamente avvolgere di atmosfera la perfezione dei tratti, questo sembra voler dire sottovoce ma in modo incisivo Barreca, perché è solo in virtù della profonda conoscenza della propria essenza che l’essere umano può far fuoriuscire le emozioni in maniera equilibrata, senza gridarle bensì raccontandole anche solo chiudendo i propri occhi.

Omaggio a Duchenne, 2018, Gesso patinato, h 80 cm circa.
1 Omaggio a Duchenne, gesso patinato. H. 80 cm

La ricerca della perfezione estetica, quasi scientifica che è tipica dell’approccio alla scultura, con questo artista si trasforma in misurato impulso emotivo che giunge a toccare le corde intime dell’osservatore che non può non sentirsi rapito, condividendone le sensazioni, da quei volti immersi nell’interiorizzazione di un pensiero che ha bisogno di essere protetto, vissuto in solitudine, ammorbidito da un esterno che ne allontanerebbe la rievocazione.

Aletheia, 2018, Gesso patinato, h 55 cm circa.
2 Aletheia, gesso patinato. H. 55 cm

Le sue opere, distintamente Neoclassiche nello stile, sono ispirate alla mitologia greca ma poi se ne allontanano nel senso più profondo perché per dare loro voce Pino Barreca ha bisogno di avanzare e di intingerle nei significati filosofici, come per Aletheia, dea greca associata alla verità come da interpretazione latina, ma poi ridefinita da Heiddeger come rivelazione, liberazione di ciò che è nascosto, dimenticato, ed è forse il motivo per cui in questa scultura sceglie di omettere le braccia, come se fossero un percorso ancora da intraprendere per giungere allo svelarsi completo di sé.

Cromosoma XY, 2017, Gesso patinato, h 90 cm circa.
3 Cromosoma XY, gesso patinato. H. 90 cm

E poi ancora Cromosoma XY, affascinante interrogazione sulla natura dell’uomo, quella più scientifica che in fondo non può prescindere da quella reale, dall’artista evidenziata proprio dando forma umana alla parte superiore e quindi colmando il distacco, gettando un ponte tra scienza e umanesimo, unendo i due estremi della stessa medaglia; l’immagine femminile è strettamente legata ai suoi sentimenti più profondi, a quell’amore grande e incondizionato che lo lega alla moglie Simona, protagonista di meravigliosi busti e di bassorilievi-cameo che la ritraggono in pose plastiche, eteree quanto eterne, delicate e intense.

Simona, 2008, gesso patinato, h 92 cm, collezione privata.
4 Simona, gesso patinato. H. 92 cm

Ciò che però lascia sbalorditi trovandosi davanti alla maestria di Barreca è l’inganno ottico delle sue sculture generato dall’uso sapiente dei materiali, all’innata inclinazione alla sperimentazione e fusione di consistenze differenti, la trasformazione dell’aspetto finale in qualcosa di nuovo e inedito.

Téchne, 2018, Gesso patinato, h 50 cm - l 120 cm.
5 Téchne, gesso patinato. H. 50 cm, l. 120 cm
Téchne (particolare)
6 Téchne, particolare

Il gesso patinato assume le sembianze del bronzo, come nelle opere Téchnee Sound, l’immagine in copertina articolo, ognuna a suo modo rappresentazione della voce lieve e delicata del tempo che passa ma che non permette di dimenticare; il bronzo del bassorilievo Simona, assume le sembianze della ceramica, la terracotta patinata in foglia d’oro dell’opera Isabé aspira ad assomigliare al legno non levigato e infine la bellissima scultura Kore 3.0, dove il ferro e il gesso, entrambi patinati, si uniscono in un materiale unico e in perfetta armonia, laddove la base in ferro si fonde con i capelli e il volo della giovane appena divenuta donna.

Simona, 2006, bronzo, h 55 cm - l 38 cm, collezione privata.
7 Simona, bronzo. H. 55 cm, l. 38 cm
Isabè, 2006,  terracotta patinata a foglia d'oro, h 24cm, collezione privata.
8 Isabè, terracotta patinata a foglia d’oro. H. 24 cm

Nato ad Hagen in Germania ma trasferitosi a Reggio Calabria fin da giovanissimo, è proprio lì che muove i primi passi nell’arte, diplomandosi in Arte Applicata nel 1997 mentre frequenta lo studio del Maestro Rosario La Seta che lo avvia alla scultura la quale resterà la forma espressiva in cui si identifica, attraverso cui sente di poter esprimere al meglio la sua creatività.

Kore 3.0, 2018, Ferro e gesso patinato, h 50 cm - l 35 cm circa, sede Ass. Centro Studi Grecofono - Gallicianò R.C.
Kore 3.0, ferro e gesso patinato. H. 50 cm, l. 35 cm

Successivamente si iscrive al Corso di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, per perfezionare la tecnica e apprendere tutte le soluzioni stilistiche e tecniche a essa legate, sotto la guida del Maestro Giuseppe Niglia. Attualmente è docente della cattedra di Discipline Plastiche Scultoree e Scenoplastiche dell’Istituto di Istruzione Superiore “M. Preti- A. Frangipane” di Reggio Calabria.

Ha al suo attivo numerose collaborazioni con enti pubblici e istituzioni religiose, per le quali ha realizzato medaglie, statue e bassorilievi, sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Dal 2018 la Galleria d’Arte Serart ha in permanenza, nei propri spazi espositivi, le opere dell’artista. Una voce unica nel panorama della scultura contemporanea in cui filosofia, emozione e tecnica si uniscono in un’armoniosa melodia che non può non conquistare l’interiorità dell’osservatore.

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