Il libro dell’avvocato barese Paolo Iannone – di recente pubblicazione con la Casa Editrice Aracne di Roma – rappresenta un dono per tutti gli studiosi e amanti della filosofia del diritto. Il testo non tratta solamente argomenti di etica, bioetica e diritto nel mondo della professione forense, ma intende sfidare gli algoritmi e l’intelligenza artificiale che, oramai, stanno prendendo sempre più piede nella nostra cultura di massa.
Giusto per usare le parole dell’autore di questa meravigliosa opera monografica: «Se dovessimo affidarci ai calcoli matematici non basterebbero le norme riportate nei nostri codici per regolamentare la vita di tutti i giorni e, probabilmente bisognerebbe incrementarlo con ulteriori diecimila articoli per disciplinare tutte le fattispecie e nemmeno riusciremmo a farlo. D’altronde, risulterebbe inattuabile l’intelligenza artificiale o l’esecuzione di calcoli matematici per stabilire a priori l’esito di una futura decisione giudiziale, poiché in tal caso ammetteremmo che la legge sia perfetta, insuscettibile da variazioni nel tempo. Nulla di tutto questo è fattibile, perché ogni regola giuridica si modifica con l’evoluzione della vita dell’uomo e con nuove fattispecie da considerare, ove soltanto l’interpretazione normativa dell’essere umano può scalfire l’applicazione di precetti comportamentali caso per caso. Di conseguenza l’interpretazione non è univoca e non possiamo affidarci fedelmente agli algoritmi e all’intelligenza artificiale per la risoluzione di un quesito».
Di conseguenza, secondo l’avvocato barese Paolo Iannone: «Il diritto positivo si alimenta con la storia dell’uomo e nessun algoritmo o intelligenza artificiale può controllarlo».
D’altronde, la carica di novità aumenta, anzi si amplifica, man mano che si procede nella lettura de “Il Manuale dell’aspirante avvocato”, con mirati riferimenti alla gestione della pratica e alle tecniche di redazione e di discussione forense, ove non mancano i riferimenti ai connettivi argomentativi e all’uso del pensiero laterale per la risoluzione dei quesiti giuridici.
Nulla è lasciato al caso agli occhi attenti dell’avvocato Iannone con un sguardo rivolto al futuro della possibile evoluzione normativa, dove gli algoritmi e l’intelligenza artificiale non potranno mai prendere piede nel mondo giuridico e, di tale circostanza, ne è certo l’Autore, pur non perdendo di vista l’attuale realtà giuridica dell’ordinamento italiano.
È un dono questo libro per l’intero ambiente accademico che potrebbe fare da apripista a future teorie e orientamenti giurisprudenziali.
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