Spesso negli artisti contemporanei si verifica quasi un dualismo espressivo, un modo differente di manifestare emozioni discostanti tra loro ma che fanno parte dell’universo interiore e che in virtù di questo necessitano stili differenti per liberarsi al meglio. L’artista di oggi ha la particolarità di scegliere due stili diversi per raccontare il medesimo universo sognante in cui viaggia il suo sentire più profondo.
L’austriaca Karin Walser ha un’anima sensibile e sognatrice che diventa essa stessa l’impulso di base di ogni sua opera, di ogni sua creazione, di ogni suo accessorio, perché il suo estro non riesce a rientrare in un unico settore, sente il bisogno di espandersi e attingere alle conoscenze acquisite durante i suoi viaggi per raccontare tradizioni artigianali che fa sue e che plasma sulla base del proprio sentire. Per i dipinti la sua poliedricità si manifesta nella scelta dello stile pittorico; utilizza il Realismo Onirico quando desidera ricordare ma soprattutto esprimere concetti elevati come l’amore eterno, la rinascita, temi esistenziali per i quali ha bisogno di attingere a leggende e miti; il Realismo si adatta anche al suo momento della memoria, il ricordo di frammenti di viaggi, fotogrammi interpretati dalla voce dell’emozione che raccontano un mondo soffice, romantico, delicato, fatto di cose semplici. Ma quando si sposta nella dimensione del sogno, della sensazione, allora tutto diventa più irreale, senza confini, e lo stile che più si adatta a questa modalità espressiva, è l’Astrattismo, sempre sintonizzato sul mondo onirico, con toni delicati, soffusi, sfumati, morbidi perché è così che Karin Walser percepisce la realtà, filtrandola attraverso la positività, l’amore per il bello e per la semplicità, per le sensazioni più naturali che derivano da un sentire puro. La gamma cromatica scelta dalla Walser è sempre giocata su tonalità leggere, sfumate, spesso utilizza la foglia oro per infondere maggiore atmosfera a un’immagine, per raccontare che dietro ogni dettaglio può nascondersi la magia di un attimo irripetibile e che dunque va preso ed evidenziato, conservato gelosamente, per non lasciarlo andare.
Nell’opera The love of the future (L’amore del futuro) narra di un giorno di festa, il Natale, che induce le persone a riunirsi in famiglia, a rendere protagonisti i bambini, il futuro appunto, carico di aspettative per il nuovo che verrà e al tempo stesso scaldato dagli affetti e dalla speranza che i desideri possano realizzarsi; è un mondo tiepido nonostante la neve quello descritto dall’artista, memoria di una fanciullezza che può non sfuggire se si mantiene viva dentro di sé.
Si avvicina molto al Realismo Russo la Walser in quest’opera così come nella Carrige ride on Millstätter Lake (Giro in carrozza sul lago Millstätter), per la riproduzione di scene di un passato recente, avvolte dal fascino delle tipiche carrozze trainate dai cavalli, da quel cielo rarefatto che volge al tramonto e che sembra voler accompagnare i protagonisti del dipinto verso la loro destinazione.
Il lato più romantico, più elevato di questa emozionante artista austrica si svela però attraverso i simboli di concetti profondi, come in Cosmic world change (Il mondo cosmico cambia) in cui sceglie il mito della Fenice per narrare l’esigenza del mondo contemporaneo di rinascere, di adattarsi ai continui cambiamenti e al progresso, all’imperativo di dover rialzarsi e di doversi ricostruire nonostante tutto, i conflitti, gli scontri, i rischi, malgrado le difficoltà che l’umanità affronta.
E poi ancora in The fulfillment (Il compimento) in cui due cigni, simbolo dell’amore eterno poiché ognuno di loro sceglie un solo compagno per tutta la vita, si trovano, finalmente, dando compimento alla loro ricerca, e la magia di quell’incontro è capace di donare e infondere un’aura incantata al paesaggio circostante, piccolo davanti alla grandezza di un sentimento eterno.
Il desiderio di libertà espressiva di Karin Walser, trova un nuovo canale nell’Astrattismo, nel momento in cui il suo impeto creativo desidera manifestare le proprie sensazioni senza uno schema definito, bensì lasciandole fluire sulla tela e lasciando che siano i colori, sempre legati all’interiorità e all’anima come i magenta, i rosa, i fucsia e i celesti, a raccontare l’emozione che ha bisogno di liberare nell’atto del dipingere.
Ma la Walser ha anche un’apprezzata produzione di oggetti e accessori per la casa, come i bellissimi cuscini ricamati a mano con tecniche che affondano le radici in paesi lontani – Parigi, i monasteri dell’India meridionale, dell’Himalaya, solo per citarne alcuni – e di cui l’artista ha appreso le tecniche durante i suoi viaggi in giro per il mondo, applicandole alle sue creazioni. Dunque il fascino è quello della contaminazione di stili e di tradizioni, ricordati su pezzi unici di grande valore artistico e manifatturiero per rendere la propria casa un posto più esclusivo. Appassionata di disegno fin da bambina, Karin Walser si è affermata come artista in Austria ma anche in Germania e in Italia, partecipando a importanti collettive, e nel 2017 ha vinto la medaglia d’oro del concorso “Pushkin e Gogol in Italia” dell’Associazione artistica Friendship Bridge Gloria, presentato dal regista Reinhard Auer, presidente della sede Gloria di Vienna. Le sue opere sono esposte in forma permanente presso lo studio del Dr. Stephan von Stepski – Doliwa, a Grafrath vicino a Monaco.
KARIN WALSER-CONTATTI
Email: k.walser@karin-walser.com
Sito web: http://www.saidreamdesign.at/de/
Facebook: https://www.facebook.com/SaiDreamDesign
https://www.facebook.com/shop.saidreamdesign/