Il morbido Realismo di Nanda Rago, per scoprire angoli nascosti di mondi lontani

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pescatore cormorani nanda rago

La tendenza alla scoperta di luoghi lontani e sconosciuti è sempre stata fonte di grande ispirazione per tutti quegli artisti che sentivano la necessità di rompere i confini del conosciuto ed esplorare popoli, culture e tradizioni differenti da quelle a cui erano abituati. Alcuni tra loro hanno addirittura scelto di ambientare la parte più considerevole della loro produzione in quei mondi esotici e affascinanti che hanno poi conquistato nel tempo estimatori di tutto il mondo. L’artista di cui vi parlerò oggi si colloca in questo gruppo di creativi per cui il viaggio e la scoperta divengono fonte di ispirazione ma anche necessità narrativa per tutto ciò su cui lo sguardo si è postato

Il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo furono caratterizzati da una maggiore facilità di spostamento e da un eclettismo culturale che induceva le classi più benestanti a voler scoprire mondi sconosciuti e distanti dalla realtà europea che però esercitavano forte fascino e attrattiva; questa nuova tendenza non poteva non coinvolgere gli artisti, già abituati a incontrarsi nei salotti delle grandi città e che intuivano l’importanza di una contaminazione tra tradizioni esotiche e classicismo del Vecchio Continente che potesse dare origine a linguaggi inediti ed essere base di partenza per nuovi movimenti che poi si sarebbero generati. Già Henri Rousseau con il suo Naif, immaginò, pur senza averle mai viste nella realtà, ambientazioni di foreste tropicali e di giungle misteriose che contraddistinsero le sue tele più celebri; e ancora il neoimpressionista Paul Gauguin fu talmente conquistato dalle atmosfere polinesiane da dedicare innumerevoli opere a immortalare la naturalezza di quei luoghi incantevoli e incontaminati in cui scelse di vivere la parte più matura della sua vita. Il Primitivismo, che si diffuse in concomitanza con l’epoca coloniale, fu la spinta per Pablo Picasso a studiare le sculture e le maschere africane, studio che lo condusse poi all’elaborazione delle linee guida del Cubismo, tanto quanto ispirò l’attività scultorea di Amedeo Modigliani. La milanese Nanda Rago fonde nel suo stile la sua indole curiosa e cosmopolita, tipica degli artisti di inizio Novecento, a un Realismo evocativo, quasi romantico, attraverso cui lascia testimonianza dei suoi viaggi in giro per il mondo, come se i suoi occhi immagazzinassero immagini che poi sente il bisogno di narrare, esprimendo la meraviglia e il trasporto percepiti davanti a quei luoghi lontani e diversi dall’ambiente abituale, approcciati con la curiosità dell’esploratrice. L’artista svela nelle sue opere una naturale tendenza e apertura a quella globalizzazione che è un imperativo della società attuale e che in lei si manifesta attraverso una predisposizione a evidenziare le differenze e al tempo stesso a sottolineare in modo sottile e sussurrato tutto ciò che unisce l’essere umano di qualunque provenienza, retaggio culturale e religione.

nuove vite serene
1 Nuove vite serene
guru di ceylon
2 Guru di Ceylon

La naturalezza e l’umanità che fuoriescono dagli sguardi colti dalla Rago riescono a giungere all’osservatore in modo incisivo, coinvolgente, perché in fondo sono i medesimi che si incontrano quotidianamente, e a volte troppo distrattamente, sono quelli di un’interiorità riconoscibile e spontanea che ha conquistato l’artista quando vi era davanti e che dunque, in virtù dell’emotività che pervade le opere, avvolge anche il fruitore.

maternità indiana
3 Maternità indiana

Nei suoi racconti per immagini Nanda Rago rivela una particolare sensibilità nel rubare le espressioni più spontanee, i frangenti più naturali, la semplicità disarmante che appartiene a mondi diversi da quello complesso e affannato delle società occidentali; predilige l’Oriente l’artista, un universo fatto di calma, di tranquillità, di equilibrio, forse perché quando si possiede poco si riesce ad apprezzare tutto, o forse perché un approccio differente alla vita svela strade nuove che affascinano e conquistano esattamente per le diversità che presentano da tutto ciò a cui si è abituati. Il tratto pittorico è morbido, carezzevole, dettagliato ma al tempo stesso rarefatto, e rivela l’approccio materno, empatico, nei confronti dei personaggi che l’artista vuole rendere protagonisti nell’attimo della loro ingenua e spontanea quotidianità, in quel frangente nel quale scoprono di essere osservati o, al contrario, in quello in cui ne sono più inconsapevoli.

santone indiano
4 Santone indiano

Nell’opera Santone indiano, l’uomo ritratto osserva curioso e placido dritto verso l’osservatore, come se fosse stato in posa senza però perdere la tranquillità del suo vivere, quella spiritualità su cui ha basato la propria esistenza e che è fondamento dell’equilibrio della sua quotidianità, quello che infonde agli altri; i colori sono terrosi, quasi a voler evidenziare la solidità di quella figura e la saggezza che ne pervade l’aura.

donne nella cava
5 Donne nella cava

In Donne nella cava la Rago sceglie invece di rubare un istante, un fotogramma dello scorcio di una routine quotidiana delle lavoratrici che si apprestano a svolgere il loro umile lavoro con la pacatezza e la naturalezza che le rende tutto sommato serene, appagate da ciò che hanno, abituate alla routine che fa parte della loro esistenza e non le induce a volere altro; la serenità è svelata dall’unica donna che si accorge di essere osservata e, spontaneamente sorride, come se si sentisse fiera di aver catturato l’attenzione di qualcuno che non è abituato a quella vita, che non può capire le certezze rassicuranti che genera.

impresa di famiglia
6 Impresa di famiglia

In Impresa di famiglia Nanda Rago entra nell’intimità di una israeliana, osserva le donne mentre curano le gesta del bambino che, fin da piccolo, contribuisce all’attività che dà sostentamento alla piccola comunità a cui appartiene, con la tenera ingenuità di chi non comprende l’essenza del dover lavorare bensì vive quel compito con l’entusiasmo del gioco, del sentirsi grande, dell’essere utile come un adulto ma divertendosi. Anche in questo caso le tonalità sono sfumate, soffici, delicate, per sottolineare la piacevolezza con cui lo sguardo dell’artista si era soffermato su quella scena quotidiana, tenera e coinvolgente proprio per la sua genuinità.

visione tra le vette
7 Visione tra le vette

In Visione tra le vette sembra scoprire un’altra dimensione, quella latino americana, differente da quella orientale eppure altrettanto distesa e densa di atmosfera sorridente, tra il fascino di un luogo incontaminato e la tradizione a cui i suoi abitanti non rinunciano, quella della musica, dell’evocazione di un tempo lontano ancora fortemente presente negli usi e nei costumi. India, Africa, Cina, Sud America, sono questi i luoghi dove Nanda Rago conduce l’osservatore, un giro del mondo affascinante e coinvolgente grazie al tocco delicato della sua pittura. Nel corso della sua lunga carriera artistica ha partecipato a molte mostre collettive e personali, le sue opere sono state inserite in cataloghi di rilevanza nazionale come il Bolaffi, l’Arte italiana per il mondo, Nuova Arte Mondadori e i Grandi Maestri. È stata insignita di prestigiosi premi nazionali e internazionali.

NANDA RAGO-CONTATTI
Email: nandarago@libero.it
Sito web: www.nandarago.it
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