Un “rinoceronte grigio” è una minaccia altamente probabile, ad altissimo impatto, eppure fortemente sottovalutata: lo sono stati per esempio la crisi dei mutui subprime nel 2008, i numerosi disastri naturali degli ultimi anni, i diversi incidenti che si ripetono con le stesse dinamiche, negli stessi luoghi e persino la pandemia da Coronavirus. Tutti fenomeni prevedibili, annunciati da una serie di indizi. Eppure, la maggior parte dei leader ha ignorato i segnali evidenti finché non è stato troppo tardi, quando le minacce imminenti (rappresentate dalla metafora dei rinoceronti che corrono verso di noi) si sono trasformate in una crisi incombente e ineluttabile.
A differenza dei Cigni neri teorizzati da Nassim Nicholas Taleb, catastrofi con conseguenze disastrose così rare e inconcepibili impossibili da affrontare e da immaginare, «i rinoceronti grigi» scrive l’autrice «sono minacce che dovremmo essere in grado di notare ma che spesso non vediamo, o che vediamo ma ignoriamo volontariamente. Potremmo non essere in grado di prevederne i dettagli o le tempistiche, ma le caratteristiche generali delle principali minacce che ci troviamo ad affrontare sono difficili da ignorare.» Allora, quante crisi servono per introdurre nuovi cambiamenti atti a evitarle? E come mai la maggior parte dei leader ignora questi problemi finché non è troppo tardi?
Per lo stesso motivo per cui molti studenti aspettano la scadenza per scrivere una tesina, o molte persone aspettano fino all’ultimo per cambiare l’olio dell’auto o comprare l’inchiostro della stampante: tra tutti gli scherzi che la natura ci gioca, l’inerzia è una delle forze più potenti. E che si tratti di un cambiamento geopolitico eclatante, di eventi di turbativa del mercato o di sfide a livello gestionale che incidono sul futuro di un’azienda, di un’organizzazione, di un Paese o di una regione, le soluzioni sono soggette alla medesima propensione umana alla procrastinazione delle più comuni sfide quotidiane. Si tratta dell’impatto combinato e amplificato dei molti esseri umani le cui azioni collettive generano quei problemi comuni. Procrastiniamo, senza prendere precauzioni e poi ci paralizziamo perché non è facile resistere all’istinto di rimanere immobili: ci sono state famiglie che non hanno lasciato la loro casa prima dell’uragano, fumatori che non hanno voluto smettere, giocatori d’azzardo che si sono giocati tutto. Partendo dalla sua eccezionale esperienza in relazione a eventi catastrofici che hanno riguardato l’economia mondiale degli ultimi anni, l’autrice applica la sua teoria a tutto, dal cambiamento climatico alla crisi finanziaria del 2008, dalle fabbriche di sudore in Bangladesh alla disoccupazione giovanile, fino alla scomparsa del volo 370 della Malaysia Airlines, per spiegare perché quando ci troviamo di fronte a un problema che non vogliamo affrontare adottiamo tutti i modi per evitarlo. Ripercorrendo la storia, scopriamo così che molte delle grandi crisi del passato erano iniziate sotto forma di minacce estremamente ovvie e che erano state ignorate, proprio come accade con le principali sfide odierne.
Evitare un rinoceronte grigio può significare molte cose. Può̀ significare accettare una minaccia e trasformarla in un’opportunità̀, o ancora evitare i danni, o almeno ridurli al minimo. Intervenire a tempo debito può̀ migliorare una situazione in modo significativo. Può̀ anche impedire a una crisi di peggiorare, come i piani di stimolo che hanno fatto seguito alla crisi finanziaria del 2008. Spesso i danni sono così gravi che le cose non possono tornare alla normalità̀, ma se quei danni sono solo il minore di tanti esiti peggiori, si tratta pur sempre di un miglioramento significativo. Raramente, se non quasi mai, evitare di essere sopraffatti significa far rimanere le cose come stanno.
Questo libro, diventato un riferimento anche per politici e governi a livello mondiale, è una mappa preziosa di storie e aneddoti coinvolgenti e una lettura indispensabile per manager, investitori, amministratori e per chiunque voglia smettere di fare lo struzzo e farsi trovare preparato all’arrivo di potenziali future crisi.
Michele Wucker è una strategist, una speaker ed è l’autrice di quattro libri che hanno riscosso un successo internazionale. Il concetto di “rinoceronte grigio”, di cui è l’ideatrice, ha animato i dibattiti economici in tutto il mondo, specialmente nel periodo della pandemia, finendo sulla bocca dei più eminenti politici internazionali (fra cui il presidente della Cina Xi Jinping, che ne ha fatto un elemento chiave per la pianificazione economica cinese). I suoi contributi sono apparsi su The Economist, The Guardian, The New York Times, The Washington Post e The Wall Street Journal e il suo TED Talk ha accumulato 2,5 milioni di views.
Mercoledì 17 maggio, in occasione del Salone del Risparmio di Milano, Michele Wucker presenterà la prima edizione italiana del suo libro “Il Rinoceronte grigio” (ROI Edizioni), attraverso un dialogo con l’Amministratore Delegato di ANIMA Alessandro Melzi d’Eril e la giornalista Maria Pia Quaglia, cui seguirà un intervento di Claudia Collu, Responsabile Azionario Globale di ANIMA Sgr e gestore responsabile del Fondo Anima Net Zero Azionario Internazionale, che investe in aziende che si impegnano a ridurre le proprie emissioni, secondo i parametri fissati dall’accordo di Parigi del 2015.
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