ROMA – Nel 2017 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (-39.691 milioni di euro) è stato pari al 2,3% del Pil, in diminuzione di circa 1,9 miliardi rispetto al 2016 (-41.638 milioni di euro, corrispondente al 2,5% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi), è risultato positivo e pari all’1,5% del Pil, con un’incidenza stabile a partire dal 2015. La spesa per interessi, che secondo le nuove regole non comprende l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 3,8% del Pil, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2016.
I dati del debito delle Amministrazioni Pubbliche per gli anni 2014-2017 sono quelli pubblicati dalla Banca d’Italia e sono anch’essi coerenti con il nuovo Sistema Europeo dei Conti (Sec 2010). A fine 2017 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM, era pari a 2.263.056 milioni di euro (131,8% del Pil). Rispetto al 2016 il rapporto tra il debito delle AP e il Pil è diminuito di 0,2 punti percentuali.
I dati dell’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche per gli anni 2014-2017 sono stati elaborati da Istat in conformità alle regole fissate dal regolamento Ue n.549/2013 (Sistema Europeo dei Conti – Sec 2010) entrato in vigore il 1° settembre 2014 e dal Manuale sul disavanzo e sul debito pubblico edizione 2016; essi coincidono con quelli diffusi lo scorso 4 aprile in Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società.