Con la ricerca congiunta tra il centro di ricerca francese Inrae ed i vivai Robin, presentata con l’incontro online “Produzione controllata di un tartufo raro”, il problema di una maggiore reperibilità del prodotto sembra aver trovato una parziale via di uscita con la realizzazione in Francia delle prime piantagioni per la coltivazione del tartufo bianco pregiato, utilizzando piantine preventivamente micorrizate con T. magnatum.
I primi tartufi sono stati raccolti nel 2019, quattro anni e mezzo dopo la messa a dimora delle piantine micorrizate. L’intero studio ha avuto inizio nel 2008 con la realizzazione delle piatagioni in Francia nove anni dopo. I lavori della ricerca – spiega una nota – aprono anche la strada in Italia allo sviluppo della coltivazione del tartufo, ma anche- viene sottolineato-in altre parti del mondo.
I risultati scientifici del lavoro sono stati pubblicati il 16 febbraio sulla rivista Mycorrhiza. E’ ricordato che il risultato principale è stata la raccolta, nella piantagione della Nouvelle-Aquitaine, di tre tartufi bianchi pregiati nel 2019 e di quattro tartufi bianchi pregiati nel 2020. Si tratta- viene spiegato- dei primi tartufi bianchi pregiati raccolti in una piantagione situata al di fuori dell’areale geografico naturale di questa specie.
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