Lavoro

In Italia 3,2 milioni di Green Job, il 14% degli occupati

ROMA – In Italia mezzo milione di imprese — pur avendo il core business in attività tradizionali — hanno puntato negli ultimi 5 anni sulla Green Economy e sulla sostenibilità. E sono proprio queste imprese che hanno investito in prodotti e tecnologie green a riuscire a reagire meglio alla pandemia: il 16% di queste aziende è riuscito addirittura ad aumentare il fatturato, contro il 9% delle imprese non green. A metterlo in evidenza è Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico.

«Anche noi vogliamo contribuire alla Green Economy incoraggiando e sostenendo i migliori talenti del nostro Paese», sottolinea Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, scelto da Forbes come uno dei 30 talenti globali under-30 del 2020. Attraverso il lending crowdfunding, la piattaforma — infatti — sostiene esclusivamente progetti ecosostenibili.

Nel 2021 Ener2Crowd.com ha inoltre avviato una serie di partnership di successo con attori di primissimo livello impegnati ad educare i giovani sui temi dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, a produrre e distribuire energia 100% green o — solo per fare alcuni esempi — a realizzare un marketplace globale ecosostenibile.

Fatto è che l’Italia — osservano gli analisti di Ener2Crowd.com — è ormai una «superpotenza dell’economia circolare». Il nostro Paese ha infatti una percentuale di riciclo pari all’80% sulla totalità dei rifiuti: il doppio rispetto alla media europea. Ed un numero sempre maggiore di imprese stanno avviando una «riconversione verde», insistendo sull’efficientamento energetico e sulle rinnovabili.

«Oggi si presenta un’occasione straordinaria per insistere sulla sostenibilità come leva fondamentale per rafforzare la competitività delle aziende, soprattutto in tempi in cui è cruciale rispondere adeguatamente alla crisi scatenata dalla pandemia ed in cui il governo Draghi mette queste tematiche ai vertici dell’agenda politica, istituendo perfino un ministero “ad hoc” della Transizione ecologica e digitale», puntualizza Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd.com nonché chief analyst del GreenVestingForum.it, il forum della finanza alternativa verde.

D’altra parte Mario Draghi nelle sue dichiarazioni programmatiche in Parlamento è stato chiaro fin dall’inizio in merito alle responsabilità europee verso le nuove generazioni: «vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta» ha detto il premier in tale occasione. «Il percorso di sostenibilità ha finora consentito a molte aziende di rafforzare la loro competitività sui mercati globali e di posizionarsi ai primi posti delle classifiche internazionali», aggiunge Mottironi riferendosi anche alle 5 grandi imprese italiane che ai Sustainability, Environmental Achievement & Leadership (SEAL) Business Awards 2020 si sono classificate tra le 50 aziende più sostenibili del mondo.

La top-5 italiana include Enel, Leonardo, Pirelli, Snam e Terna, le quali sono tutte include nella categoria Impact Award, che aggrega 2 valutazioni di sostenibilità a livello globale: la A-List dell’organizzazione senza scopo di lucro CDP (www.cdp.net) che gestisce il sistema di divulgazione nell’ambito della gestione degli impatti ambientali di aziende, città, stati e regioni ed il Corporate Sustainability Assessment (CSA) in ambito ESG – Environmental, Social and Governance di Standard and Poor’s, tra le prime 3 agenzie di rating al mondo. L’Italia ha dunque scalato la classifica della sostenibilità mondiale collocandosi al quarto posto con ben 5 aziende in graduatoria, preceduta solo dalla Spagna che è prima con 7 aziende e da Stati Uniti e Taiwan entrambi i Paesi con 6 aziende nel ranking.

Ma non solo le grandi imprese imprese possono trasformare in modo sostenibile il loro modello di produzione e rilanciare la loro competitività. Anche — e forse soprattutto — le piccole e medie imprese, quelle che hanno maggiori difficoltà di accesso al credito per questioni troppo spesso di natura burocratica, possono beneficiare di questa grande occasione di crescita, attraverso — ad esempio — il lending crowdfunding di Ener2Crowd.com quale risorsa che può garantire loro in tempi brevissimi la liquidità “ecologica” di cui hanno bisogno.

Si va dunque verso una transizione ecologica a 360 gradi che riguarda imprese di ogni dimensione interessate a ricostruire una società in cui vengano realizzate riforme benefiche per l’ambiente, a vantaggio di tutti. E questo cambiamento di rotta non solo consentirà di costruire le basi per un futuro migliore per le generazioni dei nostri figli e dei nostri nipoti ma consentirà anche di fermare il ciclo della bassa crescita italiana in un momento in cui il Covid-19 ha messo l’intera umanità davanti ad un problema di portata gigantesca, mostrando tutta la debolezza del nostro sistema-mondo nel cercare di affrontarlo.

Già prima del Coronavirus vivevamo in un pianeta in grande sofferenza. In questo scenario dove la terra fatica sempre di più a sostenere l’impatto dell’uomo, era ormai inevitabile un cambio di rotta: un percorso di crescita che investa nella trasformazione del nostro modello di sviluppo in un modello di sviluppo sostenibile. «Le aziende italiane hanno capito che l’impegno nella sostenibilità ambientale non è solo un’operazione di comunicazione e marketing ma è soprattutto la parte essenziale di una strategia produttiva lungimirante che guarda ad un mercato globale di consumatori sempre più sensibili ai temi ambientali e agli investimenti sostenibili», commenta Niccolò Sovico.

«Abbiamo messo in campo tutte le iniziative possibili per aiutare le aziende a superare l’emergenza, anche grazie al crescente interesse dei nostri investitori verso prodotti in grado di affrontare la pandemia e la conseguente recessione, senza però rinunciare ad un ottimo ritorno economico, potendo i risparmiatori arrivare a realizzare anche un 6,5% annuo di rendimento», conclude il ceo di Ener2Crowd.com.

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Redazione L'Opinionista

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