Al centro della narrazione 13 fotoreporter di generazioni, stili, formazioni e approcci differenti, che diventano il passepartout per esplorare cosa ci può essere oltre la prima linea. Attraverso le loro testimonianze, il documentario parte dalle esperienze dei fotoreporter nei teatri di guerra per comporre un ritratto corale che esplora un mestiere tanto rischioso quanto necessario e importantissimo per raccontare della realtà, in un viaggio fisico ed emozionale tra passato e presente.
“Volevamo provare ad abbattere gli stereotipi presenti nell’immaginario comune sui fotoreporter di guerra” – spiegano i registi Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso – che li vede come dei superuomini e delle superdonne senza paura e mossi dall’adrenalina. Per farlo abbiamo scelto di rivolgere il nostro sguardo verso l’essere umano che c’è dietro l’obiettivo della macchina fotografica, con tutto il carico di emozioni e di “cicatrici” invisibili al seguito”.
La front line raccontata attraverso l’obiettivo di tredici fotoreporter, che con i loro scatti hanno mostrato l’inferno, gli orrori, le sofferenze e le cicatrici indelebili della guerra. Le voci, le fotografie e i ricordi di uomini e donne diventano le tappe di un viaggio fisico ed emozionale tra passato e presente. Perché la prima linea non è solo dove si spara e cadono le bombe, ma ovunque si “combatte” quotidianamente per la sopravvivenza.
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