regionali”.
La sperimentazione avviene “in doppio”: ogni esame eseguito con il ‘fai da te’ viene infatti verificato sul soggetto con il classico tampone molecolare, per testarne l’affidabilità. Si tratta, in sintesi, di un tampone da inserire nelle fosse nasali che poi va messo nel contenitore del reagente, per avere il risultato di positività o meno al SarsCov2.
“Il passaggio cruciale – aggiunge Zaia – sarà la validazione da parte dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) sulla base di vari parametri, non solo quelli relativi alla specificità e sensibilità del test, ma anche la chiarezza nell’esecuzione, il fatto che non mostrino aspetti di nocività, e altri ancora. Superato questo step, i kit “formato domestico” saranno pronti per la vendita nelle farmacie. Una rivoluzione nei processi di screening. Quando saranno disponibili costeranno in farmacia meno di 3 euro; il dottor Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, ha confermato la possibilità di avere in tempi brevi nelle farmacie i test in auto-somministrazione”.
Il Veneto ha già pronta la piattaforma informatica per raccogliere i dati di chi userà l’auto-test: l’app di biosorveglianza ‘Zero Covid Veneto‘, che in settimana ha avuto il via libera per la la privacy dal Consiglio regionale, sulla quale i ‘positivi’ dovranno caricare gli esiti dei test per comunicarli alle autorità sanitarie.
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