Due piccoli asteroidi si preparano ad avere, nelle prossime ore, un incontro davvero ravvicinato con la Terra: i loro nomi sono 2018 CC e 2018 CB. Nonostante la breve distanza raggiunta, essi non pongono alcun rischio di collisione con il nostro pianeta. Entrambi questi oggetti sono stati scoperti il 4 febbraio dalla Catalina Sky Survey in Arizona, un progetto dedicato proprio alla ricerca dei cosiddetti asteroidi “Near-Earth” ovvero in grado di avvicinarsi al nostro pianeta. Scoprirli e monitorarli è il primo passo nel programma di protezione della Terra dalla collisione con simili corpi celesti.
Il primo a presentarsi all’appuntamento sarà l’asteroide 2018 CC. Con un diametro stimato tra i 15-30 metri, esso raggiungerà la minima distanza dalla Terra il 6 febbraio, intorno alle 21:11 dei nostri orologi, quando transiterà a circa 188 mila km dal nostro pianeta, meno della metà della distanza media della Luna. “In quel momento, esso sarà visibile dall’Italia, tra le stelle della costellazione della Balena, seppur alquanto debole”, dichiara l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project, “sarà osservabile visualmente solo con telescopi da almeno 400 mm di diametro”.
Il 9 febbraio, invece, toccherà a 2018 CB salutare il nostro pianeta: qualche metro più grande del precedente, esso raggiungerà la distanza minima di circa 70 mila km dalla Terra alle ore 22:44 italiane, un quinto della distanza lunare. “A quel punto, esso sarà inosservabile dal nostro Paese, perché tramontato da poco”, commenta l’astrofisico Gianluca Masi, “converrà osservarlo all’inizio della sera, quando sarà accessibile con strumenti amatoriali, dal diametro di 200 mm in su”.
“Tali incontri ravvicinati, se da un lato non pongono alcuna minaccia di collisione con la Terra, sottolineano quanto sia importante il monitoraggio del cielo, al fine di censire anche i corpi più modesti”, commenta Gianluca Masi, che è anche Coordinatore per l’Italia dell’Asteroid Day. “Negli ultimi anni, abbiamo la sensazione di un crescente numero di passaggi ravvicinati, che dipende solo dalla nostra migliorata capacità di avvistarli, anche quando di piccole dimensioni”, prosegue l’astrofisico.
Questo doppio rendez-vous avviene a pochi giorni dal quinto anniversario dell’evento di Čeljabinsk del 15 febbraio 2013, quando un piccolo asteroide di circa 10-15 metri di diametro esplose sopra i cieli della città russa, causando quasi 1500 feriti. Il Virtual Telescope, in collaborazione con il Tenagra Observatories in Arizona, proporrà ben tre dirette streaming, per seguire in tempo reale il passaggio degli asteroidi 2018 CC e 2018 CB sia dall’Italia che dall’Arizona.
Asteroide 2018 CC: 6 febbraio 2018, ore 11:00 (Arizona) e ore 21:00 (Italia)
Asteroide 2018 CB: 9 febbraio 2018, ore 21:00 (Italia)
Vale la pena notare come la diretta dall’Arizona si svolgerà comodamente in orario diurno italiano, grazie alle 8 ore di fuso orario tra l’Italia e lo Stato americano. La partecipazione è gratuita. É sufficiente accedere il 6 febbraio alle ore 11.00 e alle ore 21:00 e ancora il 9 febbraio alle ore 21:00 al sito https://www.virtualtelescope.eu.
Fondato nel 2006, il Virtual Telescope Project è una struttura tecnologicamente molto avanzata, attiva sia nel campo della ricerca che della comunicazione scientifica, con totale controllo da remoto attraverso qualsiasi dispositivo connesso ad Internet. Al giorno d’oggi esso gode di una straordinaria reputazione internazionale. Grazie alle sue sessioni osservative online, il Virtual Telescope Project ha potuto mostrare in diretta i più straordinari fenomeni astronomici, come asteroidi che sfiorano la Terra, comete, supernovae, eclissi e piogge di meteore, a milioni di persone in tutto il mondo. I suoi eventi e contributi esclusivi vengono presentati dalle più importanti agenzie spaziali e stampa del pianeta. Dal 2017, grazie ad una collaborazione con il Tenagra Observatories negli USA, utilizza in esclusiva anche un telescopio installato del Deserto di Sonora in Arziona.
Attratto dal cielo fin dall’infanzia, l’astrofisico italiano Gianluca Masi si è laureato a pieni voti in fisica, indirizzo astrofisico, conseguendo successivamente il titolo di Dottore di Ricerca in Astronomia. Ha scoperto decine di asteroidi, ha co-scoperto tre pianeti extrasolari e l’importante ASASSN-15lh, la supernova più luminosa mai scoperta nella storia. Il servizio ADS della Nasa cita oltre 800 suoi contributi scientifici. Nel 2006 ha fondato il Virtual Telescope Project, a supporto delle proprie attività professionali di ricerca e comunicazione scientifica. Il suo lavoro astronomico viene regolarmente presentato dai media più importanti del pianeta. In riconoscimento alle sue attività scientifiche, l’International Astronomical Union ha assegnato il nome “Masi” all’asteroide (21795). Gianluca Masi è Coordinatore Nazionale per l’Italia di Asteroid Day e Astronomers Without Borders.
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