Indagine CNA: a settembre turismo in crescita, soddisfacenti luglio e agosto

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ROMA – Sarà un dolce settembre per il turismo italiano. Dopo un’estate vera e propria (luglio e agosto) complessivamente abbastanza soddisfacente per gli operatori italiani. A prevedere il buon andamento di settembre, e a certificare l’apprezzabile bimestre luglio-agosto, una indagine condotta da CNA Turismo e Commercio tra i propri associati.

La crescita prevista a settembre è lieve ma significativa. L’incremento delle presenze dovrebbe essere pari allo 0,5% in termini relativi. Vale a dire ben 270mila presenze in più del 2018. Un dato che consolida il risultato estivo.

Il totale delle presenze settembrine è previsto in 45,9 milioni. A trainare l’aumento i turisti stranieri, con 26,8 milioni di presenze (+0,6%) contro i 19,1 milioni di presenze collezionate dagli italiani (poco meno del +0,5%). A guidare la pattuglia dei vacanzieri provenienti da oltre confine i tedeschi (9 milioni), seguiti da statunitensi (1,9 milioni) e francesi (1,4 milioni).

Nonostante la diminuzione dei costi del periodo (in particolare per la ricettività) anche settembre farà segnare numeri importanti per il comparto: oltre 9,4 miliardi di spesa complessiva di cui per la ricettività 4,2 miliardi, per la ristorazione 1,7 miliardi e per i trasporti 1,3 miliardi. Una fetta significativa, a sottolineare l’importanza che questa nicchia sta acquistando, se l’assicurerà il turismo esperienziale, con 0,5 miliardi di euro di spesa.

L’indagine di CNA Turismo e Commercio è sostanzialmente positiva anche per il bimestre super-estivo. Tra luglio e agosto di quest’anno, infatti, le presenze sono cresciute dello 0,5% sul 2018, arrivando a 158,7 milioni. A primeggiare sono stati i connazionali (86,9 milioni di presenze) con gli stranieri a 71,8 milioni. L’incremento relativo, però, vede in testa i vacanzieri d’oltre confine (+0,6%) rispetto agli italiani (+0,5%).

Per quanto riguarda la spesa, tra luglio e agosto ha toccato i 31,8 miliardi. In cima alla lista la ricettività con 14,1 miliardi, seguita nell’ordine da ristorazione (5,8 miliardi), trasporti (4,6 miliardi), shopping (4,5 miliardi), agenzie di viaggio per prenotazioni e altri servizi (1,3 miliardi), cultura e sport (1,1 miliardi). Significativo il risultato aggregato (e orizzontale rispetto alle diverse voci) raggiunto dal turismo esperienziale: 1,8 miliardi.

Un magnete non indifferente si è dimostrata la cultura. Circa 12,6 milioni i turisti si sono ritagliati fette significative di tempo per visitare musei e mostre (4,5 milioni), ascoltare concerti (4,1 milioni), godere di siti archeologici e monumentali (3,9 milioni).