ROMA – Il dato di marzo dell’inflazione non rappresenta una significativa deviazione del percorso di progressivo rientro dei prezzi, confermando che in Italia e nell’area euro la principale minaccia non è la dinamica dell’inflazione ma la stagnazione economica. È quanto sottolinea CNA commentando le stime preliminari dell’Istat sull’inflazione a marzo.
Il livello dei tassi di interesse dopo nove rialzi consecutivi indica una politica monetaria particolarmente restrittiva. È quanto mai urgente che la BCE avvii un percorso di discesa dei tassi rapido e robusto e che il sistema bancario italiano si adegui in perfetta sintonia e allenti le condizioni per l’erogazione del credito a imprese e famiglie.
Abbassare il costo del denaro è una necessità per dare impulso alla ripresa degli investimenti. Il recente decreto sul Pnrr stanzia 6,3 miliardi per gli investimenti in digitalizzazione e per sostenere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Ridurre il costo dei finanziamenti significa accelerare la spesa delle imprese che in poco tempo possono attivare investimenti che sfiorano i 20 miliardi, con evidenti benefici: un contributo importante alla crescita economica, all’innovazione e alla riduzione dei costi energetici che hanno fatto schizzare in alto l’inflazione.