E’ quanto riporta FluNews-Italia, il bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di sanità. La maggior parte di decessi e casi gravi si è verificato in soggetti di età pari o superiore a 50 anni, e l’84% dei casi risultava non vaccinato.
Nel 77% dei casi gravi e nell’82% dei deceduti era presente almeno una condizione di rischio preesistente, come diabete, tumori, malattie cardiovascolari, respiratorie o obesità.
L’influenza è una malattia che si risolve normalmente in pochi giorni, ma in alcuni casi può portare complicanze, tra cui la più frequente è la polmonite. Il numero dei decessi da inizio stagione è passato dai 23 della terza settimana di gennaio ai 39 della quarta settimana, a causa del brusco aumento registrato dall’epidemia negli ultimi giorni.
“Ancora un brusco aumento” dei casi di influenza: solo nella scorsa settimana, il virus ha costretto a letto 725.000 italiani e ben 3,6 milioni da inizio stagione. Ad aggiornare i dati, il bollettino settimanale di sorveglianza epidemiologica Influnet, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), in cui si sottolinea che “ci si avvicina al picco epidemico stagionale”.
Nella quarta settimana del 2019, il livello di incidenza, in Italia, è stato pari a circa 12 casi per mille assistiti, soprattutto nella fascia di età pediatrica: sotto i cinque anni, infatti, l’incidenza è passata da 28 casi a 37 casi per mille assistiti nell’ultima settimana. La Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania e Calabria le Regioni maggiormente colpite.
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