Influenza aviaria, l’appello di Confagricoltura alle banche

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gallo galline

ROMA – Sospensione delle rate dei finanziamenti in scadenza e consolidamento e trasformazione a medio-lungo termine delle esposizioni delle scadenze bancarie. Sono queste le richieste che il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha presentato ai maggiori istituti di credito italiani per far fronte al crescente numero di aziende avicole colpite dai nuovi focolai di influenza aviaria.

L’epidemia che colpisce i volatili è al momento concentrata in Veneto e Lombardia. Secondo i dati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, sono 306 i focolai accertati nel pollame allevato, e 17 nella fauna selvatica. Il numero dei capi abbattuti ammonta a circa 18 milioni, rispetto ai 14 milioni di fine dicembre.

A questa preoccupante situazione sanitaria si aggiungono i ritardi nell’erogazione dei ristori previsti per le imprese del settore e le difficoltà nel programmare i nuovi impianti. “La conseguenza – commenta Giansanti – è che la situazione economico-finanziaria di molte aziende è diventata insostenibile. Il comparto avicolo sta attraversando un periodo di estrema criticità con gravi ed evidenti effetti negativi sul piano non solo economico, ma anche sociale”.

“Interventi straordinari da parte degli istituti di credito attivati con procedure rapide e snelle – conclude il presidente di Confagricoltura – supporterebbero concretamente gli allevamenti avicoli colpiti da questa emergenza”.

La Confederazione conta sulla sensibilità dei ministeri competenti per la tutela di un settore che in Italia annovera oltre 18 mila allevamenti, di cui 6 mila professionali, e 38 mila persone impiegate. L’avicoltura italiana ha una produzione di 1,3 tonnellate annue di carni bianche per un fatturato di 4,1 miliardi di euro nel 2021.