“Ne abbiamo affrontate tante di queste sfide – ha sottolineato – a cominciare dall’arrivo di Internet. E non ci siamo mai tirati indietro. L’intelligenza artificiale può essere utilizzata nell’artigianato per diversi compiti. I campi di applicazione sono svariati, dal settore moda al benessere. Affidando all’intelligenza artificiale le attività più ripetitive e noiose si potrebbe contenere il problema della mancanza di manodopera, attualmente tra i più gravi fronteggiati dalle nostre imprese”. A tante opportunità, però, corrispondono perlomeno altrettante circostanze sfavorevoli e pericolose cui le imprese devono abituarsi a tenere testa. Non solo.
“Esiste una questione di contesto – ha avvertito Gregorini – l’Italia è fatta al 99% da imprese con meno di 50 dipendenti, ma quando si parla di imprese si pensa sempre alle più grandi, mai alle più piccole. Il governo ha promesso un miliardo di investimenti sull’intelligenza artificiale ma va ricordato che è fondamentale fare in modo che le risorse finiscano anche alle piccole imprese affinché – ha concluso il segretario generale della CNA – non siano escluse dal percorso di transizione. Servono poche scelte, ma chiare”.
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