Ci sono troppe persone e pochi personaggi, ormai tutti vogliono fare tutto, ma solo pochi durano con il tempo
É un grande professionista Andrea Montaneri che si occupa di pubblicità e di spettacolo da moltissimi anni. Uomo che non ama essere elogiato, non vuole in realtà essere considerato un manager, bensì il proprietario di un’ agenzia pubblicitaria. E oggi, da persona camaleontica, ha voluto iniziare un nuovo percorso lavorativo: quello dell’influencer.
Andrea, presentati ai nostri lettori, con vizi e virtù…
Ciao a tutti! Mi chiamo Andrea Montaneri, ho 45 anni, vivo nella provincia di Milano ed ho un’agenzia pubblicitaria e di spettacolo. Più che vizi ho delle passioni che sono il mio lavoro, perché faccio le cose che mi piacciono e sono sempre in mezzo a tanta gente, mentre come virtù, potrei dire di dare troppo senza ricevere niente.
Quando ti sei avvicinato al mondo dello spettacolo?
Mi sono avvicinato tanti anni fa, nel 2006, quanto ho scoperto per caso Vite Spiate, il primo reality show interattivo al mondo nel web, una sorta di Grande Fratello con live chat per interagire in tempo reale con i concorrenti che qualche tempo dopo ho conosciuto di persona.
Com’è cambiato, sia nel Bene che nel Male nel corso del tempo?
Sono cambiate tante cose… Ci sono troppe persone e pochi personaggi, ormai tutti vogliono fare tutto, ma solo pochi durano con il tempo.
Che cosa significa essere un bravo artista oggi?
Essere bravi vuol dire far parlare del proprio lavoro e non della propria vita privata.
Tu con quale criterio scegli con quali lavorare?
Non sempre sono io a dover scegliere un artista, perché devo soddisfare le richieste del cliente.
Quali sono le maggior soddisfazioni che hai ricevuto ad oggi in ambito lavorativo?
Le maggiori soddisfazioni sono quelle di aver conosciuto tanti miti della mia infanzia.
Oggi hai deciso di cambiare rotta e di diventare influencer. Perché questa scelta?
Più che cambiare rotta io sono una persona che cerca sempre di ampliare gli orizzonti, in questo momento di crisi soprattutto nel mio settore, sfrutto quello che ho a disposizione per creare nuove situazioni lavorative come fare l’influencer che si può fare anche da casa.
Hai dunque deciso di abbandonare il tuo lavoro principale di manager?
Più che manager mi definirei un’agenzia di comunicazione, ovvero avendo tanti contatti anche in settori diversi, in base a quello che mi richiede il cliente potrei trovare il personaggio conosciuto o sconosciuto adatto come testimonial per un brand, poi organizzare le riprese di una trasmissione televisiva o per un videoclip musicale, o ancora per la messa in onda di un format o la promozione pubblicitaria sia in TV che su riviste nazionali. Insomma, servizi a 360%.
Chi consideri oggi come un modello a cui ispirarsi per questa tua nuova avventura lavorativa?
Sarà quasi scontato il mio nome, però un prima di tutto amo le persone semplici, educate e che lanciano messaggi positivi, perciò devo assolutamente dire Chiara Ferragni assieme a suo marito Fedez, che con la loro grande popolarità stanno creando situazioni per aiutare il prossimo. Tanti dicono: “ma con tutti i soldi che hanno non gli costa niente”, ma io dico: potevano anche non farlo ma lo hanno fatto! A me piace guardare sempre il bicchiere mezzo pieno!
A chi senti sinceramente di dire grazie per l’uomo che sei diventato oggi sia a livello professionale che umano?
A questa domanda devo rispondere solo con 3 parole: alla mia famiglia.