Cultura

Intervista ad Antonio Vella, organizzatore del Premio Città di Castello

C’è il talento a fare la differenza e quello è un dono di natura

Scadrà per fine mese, esattamente il 30 giugno, il termine ultimo per inviare la propria opera inedita alla sedicesima edizione del rinomato Premio Città di Castello 2022. E noi ne abbiamo approfittato per intercettare per una veloce intervista il dottor Antonio Vella, organizzatore del tanto rinomato Premio.

Dottor Vella, si dice che siamo un popolo di scrittori ma non di grandi lettori noi italiani. Quale è la sua opinione a riguardo?
Credo che per scrivere un libro bisogna averne letti centinaia e centinaia di altri scrittori, possibilmente bravi. E’ fondamentale per l’acquisizione di un glossario quanto più ampio possibile. Poi c’è il talento a fare la differenza e quello è un dono di natura.

Lei che rapporto ha con la scrittura? E con la lettura?
Svolgendo la professione di editore, scrivo poco perché passo gran parte delle mie giornate a leggere i testi che vengono presentati alla casa editrice. Poi ci sono le letture di “piacere” e a quelle dedico solitamente i fine settimana.

E’ cambiato il suo rapporto con esse con il passare del tempo?
No, direi di no. Più o meno i generi che amo sono quelli che mi hanno appassionato fin da ragazzo.

Il Tempo e il suo trascorrere, ha da sempre impaurito e nel contempo affascinato gli artisti. Per quale motivo secondo lei?
Perché Tempus fugit… Il tempo non lo puoi bloccare bensì cercare di assaporare istante per istante e lo puoi fare in maniera irripetibile. Perché nessun attimo sarà identico a quello che hai già vissuto. Sta qui la straordinarietà del tempo che scorre…

Molti oggi si illudono di poterlo fermare dal punto di vista esteriore ricorrendo alla chirurgia estetica, altri evitando di mostrarsi in foto o in video se non tirati a lucido. Possiamo dire che gli scrittori lo vogliano fare mettendo nero su bianco le emozioni e gli stati d’animo?
La scrittura è indubbiamente un modo artistico per eternare le proprie emozioni, le proprie fantasie e i propri sogni.

E’ anche per questo motivo che molti oggigiorno amano cimentarsi nell’arte della scrittura? Possiamo anche definirla tale?
Certo, la scrittura, direi la buona scrittura è un’arte a tutti gli effetti.

E quanti veri scrittori sono emersi grazie al concorso da lei ideato?
Nel corso delle prime 15 edizioni tra le decine di migliaia ho avuto la soddisfazione di “inciampare” in veri e propri talenti emergenti. Alcuni poi si sono un po’ persi rispetto all’ ”opera prima”, altri stanno ottenendo soddisfazioni e continuano a scrivere con grande qualità e originalità.

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Pubblicato da
Laura Gorini
Argomenti: libri

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