Cultura

Intervista a Carmela Pappalardo, una scrittrice e una donna coraggiosa

Si intitola Tutta colpa delle bollicine il bel romanzo d’amore scritto dalla fervida penna della siciliana Carmela Pappalardo. Di questo e di altro ancora ci ha parlato la scrittrice dall’animo gentile, romantico ma anche combattivo.

Carmela, presentati ai nostri lettori con pregi, vizi e virtù…

Pregi, vizi e virtù? Questa domanda mi fa sorridere perché sono molto severa a riguardo con me stessa. Un vizio è quello che, diventando grande con la conoscenza di tante verità, non ho paura di sfidare la vita senza correre inutili rischi, di giocare con il destino a volte allegro a volte no. Un pregio essere me stessa correndo il rischio di non piacere. Virtù,la capacità di pazientare.

Oggi ti stiamo apprezzando per Tutta colpa delle bollicine, quale è stata la sua genesi?

Tutta colpa delle bollicine ha origine da una delle più famose storie d’amore di sempre: Romeo e Giulietta. Delusa per la violenta fine dei due giovani, bambina avevo deciso di riscrivere questa bellissima opera, simbolo dell’amore perfetto, con un lieto fine. Coraggio e resilienza mi appartengono da buona siciliana e – pertanto – non avrei mai potuto accettare che la loro debolezza al primo ostacolo fosse causa della loro fine. C’è sempre un nuovo giorno per vivere bene.

I suoi indiscussi protagonisti sono Michela ed Eduardo, vuoi presentarceli?

Eduardoe Michela non potrebbero essere più diversi. Eduardo è un ragazzo complesso tendente a sabotare la propria possibilità di essere felice. Michela – invece – è una ragazza portata alla felicità, ha il grande dono di non fermarsi alle apparenze e di saper – soprattutto – gioire delle piccole cose.

Eduardo è un uomo che vive molto di ricordi. Come si può tenerli vivi nel nostro cuore senza farsi vincere da essi e dal passato? E con il futuro? Sei una persona che tende a guardare avanti e a fare progetti a lungo termine?

Tenendo sempre viva la speranza di un futuro roseo. Non dimenticando l’eccitazione e le emozioni che li hanno generati vivo e che sono racchiusi nell’istante del loro primo battito nel cuore.

Tu che rapporto hai con il tempo che passa? Hai mai avuto la speranza, o meglio, l’illusione di poterlo fermare? E con il futuro?

Ti rispondo con una citazione di Sant’Agostino: “I tempi sono tre, presente del passato, presente del presente, presente del futuro. Questi tre tempi sono nella mia anima e non lì vedo altrove. Il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; il presente del futuro, che è l’attesa”.

La Carmela di oggi, quella di ieri e quella di domani, com’è, come è stata e come sarà?

Sempre la stessa, con la voglia di mettercela tutta, di non adagiarsi, ma soprattutto consapevole che avere sempre delle possibilità è un lusso da non sottovalutare.

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Pubblicato da
Laura Gorini
Argomenti: Intervistelibri

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