Musica

“Io mi chiamo Achille”, alla scoperta del nuovo album di Fabio Guglielmino

Tra le manie e le lacrime degli eroi, l’ultimo lavoro del cantautore palermitano si ispira al mondo classico: per Guglielmino l’epica fa rima con pop

È online su tutti i digital stores “Io mi chiamo Achille” (https://spoti.fi/353CzNe), il nuovo album del cantautore palermitano Fabio Guglielmino, anticipato dall’omonimo singolo e il precedente “È già tempesta”, che già preannunciavano un’atmosfera indie pop con ispirazione al mondo classico.

Oggi a presentare il disco è il singolo “Anche gli eroi piangono” con un nuovo videoclip: “Con questo album ho voluto mettermi in gioco e cambiare – rivela Guglielmino -. Mi sono fidato dei suggerimenti che arrivavano da amici e collaboratori d’oltralpe e ho trovato il coraggio di stravolgere i miei primi demo in piena produzione”.

Il cantautore ha cercato di creare un disco con un sound che mescola insieme il mondo epico e il pop moderno, ricco di sintetizzatori dal respiro anni ’80, con influenze che spaziano dal rock classico al synth pop anglosassone attuale.

“In un momento non facile della mia vita ho trovato conforto nelle poesie di Saffo e Anacreonte – spiega Guglielmino – poi il mio amore per Omero ha preso il sopravvento. Mi sono avvicinato ai miei eroi preferiti, il mio Achille, l’essere bellissimo, irascibile e sensibile che non siamo abituati a vedere se non rappresentato da un palestrato Brad Pitt nel colossal hollywoodiano”.

Nell’album sono presenti, oltre ai singoli già pubblicati, anche brani più intimi come “La fuga”, che rappresenta un momento di smarrimento e allo stesso tempo presa di coscienza dell’essere capace di rialzarsi, e “Onde scure”, che riprende il tema grazie all’ispirazione delle Muse.

Nel disco, oltre al personaggio di Achille, è presente un Enea fuggiasco, che deve ricostruire la sua vita dalle macerie di sogni e desideri. C’è anche un inno alla follia dionisiaca in “Balla (l’era degli Dei)”, in cui è Arianna la stella luminosa che grazie al dio dell’ebrezza è incoraggiata a superare la sua sofferenza d’amore (secondo il mito Teseo l’abbandona su un’isola dopo averla ingannata e usata).

Tutte queste emozioni – o manie – sono espressi nel singolo “Anche gli Eroi piangono”, in cui Guglielmino sottolinea che non bisogna aver paura di mostrare i propri sentimenti: anche Achille, Odisseo o il suicida Aiace erano in preda ai loro turbamenti. Persino il più brutto dei momenti, come ogni inverno, passa, e nessuno lo ricorderà. Nel disco c’è spazio anche per tematiche più leggere, come nelle canzoni “L’Errore” e “Perso di te”, in cui è presente l’eros, il desiderio come sentimento prorompente.

BIOGRAFIA

Fabio Guglielmino è un cantautore palermitano, premiato nel 2019 come Tessera preziosa del mosaico di Palermo e nel 2016 con il riconoscimento “Lia Pipitone” per aver scritto il brano dedicato all’omonima vittima di mafia.

Negli ultimi anni ha scritto tre album: “Brücke 10”, “Il Ragazzo di Capo Gallo” e “Kalos”, che si possono ascoltare nel suo canale Spotify (https://spoti.fi/2IWs58d) e in tutti i principali digital stores.

È stato protagonista del Festival delle Culture di Stoccarda nel 2017 e 2018, e testimonial per l’evento uhhhilft (university help refugees) presso l’università di Amburgo. Lo scorso anno il suo tour lo ha portato ancora in Germania dove ha concluso in settembre con l’esibizione presso il St. Georg Kultur Laden di Amburgo.

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