Isole Canarie, prodotti tipici locali per gli amanti del buon cibo

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Tra coltivazioni di canne da zucchero e di aloe vera, di viti e caffè, l’arcipelago spagnolo è il luogo ideale per ammirare i frutti della terra tra paesaggi insoliti e inaspettati

Colori affascinanti e clima favorevole fanno delle Isole Canarie un vero e proprio scrigno della natura con un ricco patrimonio paesaggistico. Oltre a spiagge meravigliose e a località uniche, queste isole ospitano una natura vulcanica che rende la terra fertile e l’habitat adatto a diverse coltivazioni: dalle piante tropicali alle viti, dalle coltivazioni di caffè alla canna da zucchero. Il tutto è possibile grazie alla sua collocazione geografica: all’incrocio di tre continenti, circondato dall’Oceano Atlantico, l’arcipelago negli anni ha sviluppato un’agricoltura diffusa con una lunga storia alle spalle e con un’attenzione crescente verso modelli di coltura sostenibili e di produzione etica che rispetta l’ambiente e la cultura locale.

Dunque, un viaggio alle Isole Canarie è un’ottima occasione per andare alla scoperta di ritmi di vita diversi, che affondano le radici in un antico passato, oltre che un modo per sapori nuovi e piatti tradizionali.

Le protee, i fiori di fuoco

Uno dei fiori esotici più belli e ambiti d’Europa, le protee sono una delle meraviglie delle coltivazioni presenti sulle Isole Canarie, unico produttore al di fuori dell’Africa, che appartengono a un genere antico di piante molto diffuso in Sudafrica e in Australia. Noti anche come “fiori di fuoco”, poiché nascono quando gli incendi liberano il suolo dalle foglie che nascondono e soffocano i semi, si possono ammirare soprattutto in alcune zone, come la zona di El Paso a La Palma, lungo il percorso che conduce al Parco Nazionale della Caldera de Taburiente.

L’aloe vera, l’oro verde delle Canarie

Particolarmente ricca di principi attivi, l’Aloe Vera era anticamente coltivata per le sue proprietà curative, cicatrizzanti e antisettiche naturali. Grazie al clima favorevole e ai terreni fertili di origine vulcanica, è un prodotto iconico dell’arcipelago, di cui si possono scorpire usi e metodi di coltivazione direttamente dai produttori.

Originaria del Nord Africa e degli arcipelaghi che formano la Macaronesia, ovvero Canarie, Azzorre, Capo Verde e Madeira, era già nota ai popoli di origine berbera che abitavano queste terre prima della conquista da parte del Regno di Castiglia e quindi le virtù dei rimedi a base di aloe erano quindi note fin dall’anitchità. La particolarità della specie coltivata alle Canarie risiede nelle proprietà superiori rispetto a quella coltivata in altre parti del pianeta, grazie a una maggiore concentrazione di aloina, principio attivo presente nella pianta.
Lo zucchero, ingrediente principale del rum canario

Coltivazione giunta sull’arcipelago dai Caraibi più di quattrocento anni fa, quella della canna da zucchero è presente soprattutto in alcuni territori, come Tenerife e Gran Canaria dove si possono osservare chilometriche distese di canneti. La raccolta avviene soltanto una volta all’anno per distillare il rinomato rum delle Canarie.

Le coltivazioni sono diffuse e si possono ammirare soprattutto all’ombra del Parco Nazionale del Teide, a Tenerife, o presso i Sacri Monti di Gran Canaria, riconosciuti insieme al Risco Caído come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Le piantagioni di caffè delle Canarie

A caratterizzare il territorio delle Isole Canarie, ci pensano anche le piantagioni di caffè che ne fanno l’unico luogo di coltivazione in Europa.

Godendo di un microclima molto simile a quello della Colombia, alle Canarie il caffè viene coltivato a un’altitudine di 200 metri con tecniche artigianali e ogni chicco è raccolto a mano, seguendo una tradizione che risale a quattro o cinque generazioni fa, quando i primi semi arrivarono al porto di Agaete dal Sud America. Ora, invece, sono più di venti famiglie che lo coltivano con passione e dedizione.

Il miele di palma, o meglio lo sciroppo di palma

Il miele di palma o guarapo non è prodotto dalle api, ma dalla linfa della palma e viene utilizzato principalmente per la preparazione di dolci o per accompagnare pasticceria e gelati. È un prodotto tipico dell’isola di La Gomera.

Platano de Canarias, le banane uniche delle isole

La banana delle Isole Canarie è l’unica banana al mondo che ha il sigillo di Indicazione Geografica Protetta (IGP). Questa distinzione garantisce l’origine del prodotto delle Isole Canarie, riconoscendola come unica e di qualità. Le condizioni ambientali e climatiche rendono il platano de Canarias particolarmente dolce, il frutto ha medie dimensioni, buccia gialla e sottile. Qui è anche usato come base per preparare gelati e dessert.

Viaggio tra i vigneti, tra storia e tradizione

Una delle eccellenze più rilevanti sul territorio delle Isole Canarie è legata alla produzione di vini. La tradizione della viticoltura in questi luoghi affonda le radici nel lontano XV secolo, quando i primi esploratori compirono le traversate verso il Nuovo Mondo portando in dote le piantine di vite. Nel tempo, i coltivatori dell’Arcipelago hanno perfezionato e affinato le tecniche in base al clima e alle tipologie dei terreni locali, adottando anche metodi di produzione biologica, come nel caso dei vigneti di Gòldar (a Gran Canaria) e di La Villa de La Orotava e Güimar (a Tenerife).

Oggi si stimano 135 varietà diverse, tra cui la malvasía vulcanica, lodata già da William Shakespeare nel XVI secolo, oltre ad altre varietà autoctone come il baboso, il listán o il vijariego, tra le altre. I vini delle Canarie sono diversi come ciascuna delle isole dell’arcipelago e sono il risultato di questo patrimonio varietale unico, oltre che dovere molto al suolo vulcanico su cui crescono le viti e alle tecniche uniche sviluppate. Questo implica che questi vini abbiano una personalità propria, condizionata dalla salinità del mare e dai minerali vulcanici. Inoltre, a favorire lo sviluppo di questa attività ha contribuito anche il fatto di essere l’unico territorio in Spagna e uno dei pochi al mondo a essere rimasto indenne dalla fillossera, un insetto che ha colpito la viticoltura a livello internazionale.

Attualmente, l’arcipelago delle Canarie conta 10 vini a Denominazione di Origine Protetta delle Isole Canarie, marchio lanciato per estenderne la commercializzazione in Europa e nel resto del mondo. Di questi 10, cinque si trovano a Tenerife (Abona, La Orotava, Tacoronte-Acentejo, Valle de Güímar e Ycoden-Daute-Isora) e altri cinque a Gran Canaria, La Gomera, El Hierro, La Palma e Lanzarote.

Inoltre, i coltivatori canari hanno sviluppato tecniche e modalità ingegnose e innovative per adattarsi alle condizioni climatiche. Emblematico l’esempio di La Garia (Lanzarote), dove la coltivazione assume connotati quasi epici, avendo costretto gli agricoltori a sfidare gli elementi della natura, il vento e la terra, per creare tra i migliori vini delle isole e fra i più premiati in Europa. Essendo terreni prevalentemente vulcanici, hanno modellato il suolo con apposite buche dove far crescere le piantine di vite e mantenere la poca umidità necessaria a produrre un’uva incredibile.