Politica

Iss, alcol primo killer sulle strade ma 5 italiani su 100 guidano dopo aver bevuto

MILANO – L’alcol è il primo killer sulle strade, “il fattore più rilevante nel caso di incidenti stradali gravi o mortali”. Eppure, dai dati della sorveglianza Passi relativi al biennio 2021-2022 emerge che “5 intervistati su 100 hanno guidato sotto l’effetto dell’alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista”. Un rischio potenzialmente fatale, soprattutto per i giovani. Lo sottolinea l’Istituto superiore di sanità, in vista dell’esodo d’agosto.

“Il rischio di incidenti aumenta in modo esponenziale quando la concentrazione di alcol nel sangue raggiunge i 50 milligrammi per 100 millilitro. Inoltre, a parità di alcol assunto, il rischio aumenta al diminuire dell’età e al diminuire della frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche”, spiega l’Iss. Eppure la sorveglianza Passi indica appunto che, nel mese precedente all’intervista, il 5% degli interpellati si è messo al volante dopo avere bevuto alcol. In particolare, “avevano assunto 2 o più unità alcoliche un’ora prima di mettersi alla guida”. Emerge inoltre che “la guida sotto l’effetto dell’alcol è più frequente nella fascia d’età 25-34 anni (8%) e tra gli uomini (7% vs 2% fra le donne), e che la quota di giovanissimi che si mettono al volante dopo aver assunto alcolici è leggermente più bassa che nel resto della popolazione: nella fascia d’età 18-21 anni ha dichiarato di aver guidato dopo aver consumato bevande alcoliche il 4% delle persone raggiunte dall’indagine”. Ma “il dato è comunque preoccupante, perché a parità di quantità d’alcol alcol ingerita il rischio di incidente aumenta al diminuire dell’età del conducente – ribadisce l’Iss – e al diminuire della frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche”.

La guida sotto l’effetto di alcol “è in riduzione costante nel tempo – rileva l’istituto – ma il calo significativo osservato nel biennio 2020-2021 potrebbe essere solo il risultato delle misure di contenimento per il contrasto alla pandemia di Covid-19, dal momento che nel 2022 si torna a un valore analogo al 2019 e in linea con la tendenza osservata nel periodo pre-pandemico”.

Oltre all’alcol, l’Iss elenca altri fattori a rischio incidente. “Stupefacenti: l’assunzione di allucinogeni, amfetamine, cannabinoidi, cocaina, oppiacei e altre sostanze – descrivono gli esperti – comporta un notevole aumento del rischio di incidente, specialmente se accompagnata dal consumo di alcol. Farmaci: i medicinali che possono interferire con la guida sono numerosi e largamente utilizzati, come per esempio sedativi, ipnotici, tranquillanti, antidepressivi, anestetici, antistaminici, farmaci cardiovascolari, diuretici, ormoni, antidiabetici, antipertensivi. I rischi rilevati non sono generalmente troppo elevati, ma è comunque utile che il paziente sia messo in guardia dal medico sui possibili effetti dei farmaci che assume”.

Ancora, dietro un incidente stradale ci possono essere anche “malattie: epilessia, diabete, malattie cardiovascolari, problemi di vista, disturbi del sonno, problemi cognitivi – elenca l’Iss – possono aumentare il rischio di incidenti mortali. Altri fattori umani possono essere alla base di incidenti. Per esempio l’aggressività, lo stress e la stanchezza; l’uso di cellulari alla guida, il mancato rispetto delle norme del codice della strada o il cattivo utilizzo (o la totale mancanza) dei dispositivi di sicurezza, soprattutto in ambiente urbano”.

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Redazione L'Opinionista

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